“Ragazzi, si può andare avanti: c’è la concreta possibilità di fare un governo”. Queste le parole di Pier Luigi Bersani che dopo le elezioni dei due presidenti alle Camere del centrosinistra, cerca di stimolare i suoi ‘compagni’. “Ieri – continua ancora il leader del Pd – tutti quelli che volevano il governissimo sono stati sconfitti: l’elezione di Grasso al Senato dimostra che non c’è una maggioranza alternativa alla nostra. Insomma, ora siamo più forti e legittimati per chiedere un mandato”. Secondo Bersani sono in pochi a volere di nuovo le votazioni: “La Lega, per esempio, ha bisogno di tempo”. Poi per quanto riguarda il fronte Grillo, il segretario del Pd dice: “Lì dentro si è aperto un confronto politico e questo è un fatto positivo. La verità è che se si va sul loro terreno si aprono delle brecce. Perché ci saranno delle occasioni in cui dovranno decidere se stare con il centrosinistra o con Berlusconi”. Bersani è sicuro che dando attuazione al suo programma riuscirà a far convergere anche altre forze politiche tra questi soprattutto i grillini che come il Pd vogliono il superamento del finanziamento pubblico, compensato da un sistema di piccole contribuzioni private assistite da parziali detrazioni fiscali; il dimezzamento dei parlamentari (da 630 deputati a 300, da 315 senatori a 150); l’equiparazione dello stipendio dei parlamentari a quello di un sindaco di un capoluogo di provincia; l’istituzione di un tetto per i dirigenti pubblici. Un governo che deve fare queste riforme – secondo Bersani – ha bisogno di tempo, perciò, una volta che è partito, poi è difficile fermare il meccanismo, “perché chi si prende la responsabilità di affossare le riforme? Grillo?”.