Taglio dello stipendio del 30%? Per Grillo non basta. “Voi che potete dimezzatevi lo stipendio”, dice Grillo a Grasso e Boldrini. Sul proprio profilo Facebook il leader del MoVimento 5Stelle incinta i presidenti delle Camere: “I partiti non possono farlo, ma voi siete stati scelti in quanto vi dichiarate estranei al sistema. ‘Fatelo voi!’, come ha urlato Dario Fo dal palco dello Tsunami Tour ai 100.000 di Milano. Boldrini, Grasso, assumetevi la responsabilità che il vostro ruolo impone, chiedete il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari e la rinuncia dei rimborsi elettorali”.
Per Boldrini e Grasso taglio dello stipendio del 30%. Tagli e razionalizzazioni delle spese del Parlamento. E’ quanto si propongono i due Presidenti di Camera e Senato con l’intenzione di attuare un piano di risparmio al quale tutti i politici dovranno adeguarsi.
Durante la conferenza dei capigruppo di ieri, si è convenuto di ridurre definitivamente le attribuzioni ad essi spettanti, per un importo complessivo del trenta per cento. La stessa riduzione verrà poi proposta per i titolari delle altre cariche interne in tema di indennità di ufficio e di altre attribuzioni attualmente previste, alcune delle quali potrebbero essere del tutto soppresse, quali ad esempio i fondi per spese di rappresentanza. Una riduzione, a partire dal trenta per cento con l’obiettivo di arrivare al cinquanta, sarà inoltre applicata alle dotazioni delle segreterie particolari degli stessi titolari delle cariche istituzionali.
Nell’incontro si è altresì convenuto di proporre misure riguardanti il trattamento economico complessivo dei parlamentari, che saranno in concreto definite una volta costituito l’Ufficio di Presidenza, con l’obiettivo di realizzare un risparmio tra il trenta e il cinquanta per cento della relativa spesa. In particolare sarà proposta la trasformazione di tutti i rimborsi forfettari in rimborsi a pié di lista, in modo che ogni singola erogazione sia giustificata in relazione alle finalità istituzionali. Al contempo, si proporrà di rafforzare le garanzie per i collaboratori dei parlamentari, mediante contratti di lavoro subordinato, ovviamente a tempo determinato. Nell’ottica della trasparenza verranno inoltre pubblicati sui siti internet delle rispettive amministrazioni i dati di tutte le consulenze. Sarà poi chiesto ai dipendenti delle Camere, in servizio e in pensione, di usare la stessa sensibilità e disponibilità, dando concreti segnali di contenimento dei costi: un tema che sarà presto oggetto di dialogo con i sindaci.