Il Giappone a distanza di 18 anni, ricorda le 13 persone che persero la vita il 20 marzo del 1995 nell’attacco alla metropolitana di Tokyo. Le vittime, saranno ricordate con una serie di cerimonie e di tributi floreali. “Diciotto anni sono passati ma il ricordo di quel giorno è ancora vivo”, ha dichiarato Shizue Takahashi, moglie di un funzionario della metropolitana, anch’egli vittime della stazione di Kasumigaseki, situata nel distretto amministrativo di Tokyo. L’attacco chimico provocò anche l’intossicazione di 6.300 persone, dalla Seconda Guerra Mondiale, è considerato il più grave attentato terroristico in Giappone. “Sento ancora lo shock come se fosse accaduto ieri”, ha aggiunto dopo che lo staff della metropolitana ha osservato un minuto di silenzio intorno alle 8, l’ora in cui si produsse l’attacco. L’attentato fu compiuto da cinque membri della setta religiosa dell’Aum Shinrikyo, che fonde credenze buddhiste e induiste, su ispirazione del fondatore Shoko Asahara. I cinque dispersero il gas nervino nei treni e nelle stazioni della metropolitana di Tokyo. Tredici membri di Aum, fra cui lo stesso Shoko Asahara, sono stati condannati a morte a seguito dell’attacco. Affetto da un grave deficit alla vista, Asahara, aveva sviluppato una vera e propria ossessione per il gas nervino.
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