Tutto falso. Tutto rigorosamente inventato. Il presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, non ha mai detto di voler chiamare il nuovo Pdl che verrà ‘Forza gnocca’. Per smentire “quello che tutti i media strillano ai quattro venti” e per salvare dalle imbarazzanti critiche il loro leader, sei deputati del Pdl, Barbara Mannucci, Alessandra Mussolini, Melania Rizzoli, Renato Farina, Nunzia De Girolamo, Gabriella Giammanco, prendono carta e penna e vergano accuse contro i mezzi di informazione. I media, secondo la loro versione, hanno travisato la verità con l’unico scopo di colpire il premier. “Vogliamo smentire – scrivono in una nota i sei parlamentari- e cioè che il Presidente Berlusconi, ieri in aula a Montecitorio, abbia fatto la battuta di voler cambiare il nome del partito in ‘Forza Gnocca’. Interveniamo solo il giorno dopo – spiegano – perché era inimmaginabile che un fatto così insignificante potesse avere tanto rumore. E’ incredibile come ciò che dice Berlusconi venga regolarmente alterato”. Loro dicono di essere stati presenti quando è saltato fuori questo “forza gnocca” e affermano che le cose non sono andate come riportato”. Ecco, secondo i sei deputati, come realmente si sono svolti gli eventi.
“Eravamo una decina di deputati intorno al premier che parlava di politica e di economia. In ultimo Berlusconi ha espresso il pensiero di voler cambiare nome al partito dicendosi aperto a suggerimenti. Sono stati allora alcuni deputati presenti a tirare in ballo il nome ‘Forza Gnocca’, facendo il verso a Dagospia che da tempo sarcasticamente ci appella in questo modo volgare. Di fronte a questa battuta, non pronunciata quindi da Berlusconi, il premier ha semplicemente ribadito la volontà di trovare un nome nuovo da sostituire a il Popolo della Libertà”. I sei difensori del presidente del consiglio trovano lo spazio, nella nota, per attaccare alcuni colleghi di partito rei di essersi uniti al coro delle critiche.
“Ci rammarica inoltre constatare che – concludono i parlamentari – oltre all’opposizione, anche tra le fila del Pdl, qualcuno non ha perso l’occasione per unirsi al coro di critiche, senza per altro neppure informarsi su come sono andate realmente le cose”.
E.B.