Il 2 aprile di 8 anni fa moriva, dopo 26 anni di pontificato, Giovanni Paolo II. In piazza San Pietro, in quei giorni, affluirono fiumi e fiumi di pellegrini per rendere omaggio al Papa che per circa trenta anni guidò la chiesa cattolica. Ad otto anni dalla morte, il mondo lo ricorda con celebrazioni e messe in suo onore. Dopo il suo decesso, molte autorità ecclesiastiche, tra cui anche il cardinale Angelo Sodano in forma scritta nell’omelia della messa di requiem, si sono riferiti all’ultimo pontefice come Giovanni Paolo il Grande. Wojtyla è sempre stato legato a Jorge Mario Bergoglio che nel 1992 aveva nominato vescovo e nel 2001 creato cardinale. Giovanni Paolo II, ricorda Radio Vaticana riproponendo alcuni passaggi di due omelie pronunciate dall’allora arcivescovo di Buenos Aires nei confronti di Papa Wojtyla, non ha avuto paura “perché ha vissuto la sua vita contemplando il Signore Risorto”. Sei anni prima, il 4 aprile del 2005, l’arcivescovo di Buenos Aires aveva celebrato una Messa a Buenos Aires in memoria del Beato Wojtyla a due giorni dalla morte. Giovanni Paolo II, aveva detto in quell’occasione, è stato un testimone coerente del Signore che era in comunione con il suo popolo, “con la coerenza di un uomo di Dio”. Con la coerenza di chi tutte le mattine “passava molte ore in adorazione” e per questo “si lasciava plasmare dalla forza di Dio”.
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