La galleria Tartaglia Arte nasce nel 1950 come studio di pittura dell’artista Piero Tartaglia, all’epoca conosciuto con il nome d’arte Pierry. La passione di Tartaglia per l’espressione pittorica con esplosioni di colore puro e violenti contrasti lo spingono a fondare le Gallerie, dirette oggi dal figlio Riccardo, per l’esposizione permanente delle sue opere e quelle dei suoi allievi. Oggi, la Galleria Tartaglia Arte di Roma, che organizza mostre temporanee o permanenti a livello nazionale e internazionale, espone dal 5 al 22 Aprile con la IV mostra del progetto “Ognuno il suo stile…” opere di: Anita Damas, Gennaro Falcone, Attilio Nesi, Adriano Ribeiro, Fulvio Tornese, Luigi Tosti. In sintonia con lo stile che la contraddistingue, pone in primo piano la ricerca continua di artisti validi. Con uno sguardo sempre attento ha potuto selezionare, nel corso degli anni, numerosi autori che in questo progetto saranno affiancati da artisti provenienti anche da altri circuiti, per confermare il dinamismo che garantisce una proposta vasta e innovativa. La selezione di opere originali, per tecnica e stile, porta ad un arricchimento culturale e ad un costante aggiornamento sulle novità artistiche contemporanee. La presentazione ed il testo critico della mostra saranno di Carmen De Stasio impegnata da anni in ricerche confluite in conferenze sui processi letterari ed artistici contemporanei. La particolarità di questo progetto è il coinvolgimento diretto del pubblico che potrà votare, in sede dell’esposizione, l’opera più apprezzata. Questo permetterà alla galleria, al termine di tutto il progetto espositivo, di presentare e dedicare una mostra personale ai 6 artisti più votati dal pubblico. In ogni mostra collettiva saranno esposte 3 opere per ogni autore, ma solo una sarà designata, in sede e sul sito, per la votazione. “Ognuno il suo stile…” per presentare 60 artisti in 10 appuntamenti con nessun limite di forme e linguaggi. Per gli artisti è un’occasione di auto rappresentazione per esporre il lato più intimo e far coincidere il più possibile profondità interiore e superficie esteriore. Gli artisti saranno diversi tra loro e completamente sganciati da un filo conduttore. Questa libertà incondizionata garantisce una molteplicità di espressioni artistiche che inseriranno i visitatori in un caleidoscopio di stili, materie e colori.
Marco Novellino