Il Gip di Caltanissetta ha emesso, in queste ore, altri provvedimenti di custodia cautelare. Otto le ordinanze che hanno portato all’arresto anche il boss Madonia. “Squarciato velo d’ombra
su personaggi finora mai sfiorati dalle indagini”, dicono gli inquirenti della Direzione investigativa antimafia che ha dato esecuzione alle ordinanze. Tra gli arrestati Cosimo D’Amato, un pescatore di Santa Flavia in provincia di Palermo, che era finito in manette nel novembre scorso su ordine dei pm. L’uomo, stando alle informazione degli inquirenti, avrebbe fornito l’esplosivo utilizzato per gli attentati di Roma, Firenze e Milano. I pm nisseni gli contestano di avere procurato alle cosche anche il tritolo usato per uccidere il giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo, nonché tre agenti della scorta, nel maggio del 92. Gli altri arrestati sono Giuseppe Barranca, Cristofaro Cannella, Cosimo Lo Nigro, Giorgio Pizzo, Vittorio Tutino e Lorenzo Tinnirello, tutti in carcere già da tempo, con condanne pesanti per reati di mafia ed omicidio. Il nuovo filone ha preso il via dalle dichiarazioni di due pentiti Gaspare Spatuzza e Fabio Tranchina. Dalle loro testimonianze è emerso il ruolo della famiglia mafiosa di Brancaccio nella preparazione e nell’esecuzione dell’attentato.