Dopo la clonazione, che fece il giro del mondo, della pecora Dolly, è stato riprodotto anche un maialino geneticamente modificato tramite l’utilizzo dell'”editing genetico”. Il piccolo si chiama ‘Pig 26’ ed è il primo animale prodotto grazie a questa nuova tecnica di ingegneria genetica. La nascita risale a 4 mesi fa, a Edimburgo nel Roslin Institute, come si legge in un articolo del Daily Telegraph. Stando alle notizie scritte sul quotidiano britannico, la tecnica utilizzata per la clonazione del maialino – è più rapida ed efficiente dei metodi attualmente esistenti – non prevede il ricorso a geni resistenti agli antibiotici, uno dei punti caldi e più criticati dagli attivisti anti-GM. Il processo simula una mutazione genetica talmente naturale che risulta impossibile successivamente all’intervento rilevare, esaminando il Dna dell’animale, se è stato o meno artificialmente modificato. “Possiamo sbarazzarci così della resistenza agli antibiotici e, in alcuni casi, anche della clonazione”, ha dichiarato al quotidiano Bruce Whitelaw, uno dei responsabili dello studio. “Pig 26 è stato progettato per avere un gene che lo rende immune dalla peste suina africana, un virus che riesce ad uccidere i maiali europei entro 24 ore dal contagio. Il gene è stato prelevato dai suini selvatici africani che sono naturalmente immuni al virus ma che non possono riprodursi con le specie europee. “Tecniche simili di ingegneria ‘pulita’ potranno essere usate per generare altri animali come bovini e ovini immuni da una serie di malattie”.
Tags clonazione laboratorio Maialino Pecora Dolly
Riprova
Ministro Urso e Piano Transizione 5.0 per favorire la transizione energetica e digitale delle imprese
Il Piano Transizione 5.0 è un’iniziativa che mira a sostenere la transizione del sistema produttivo …