di Teresa Santillo
Dopo l’incarico di premier a Enrico Letta, inizia il ‘totoministri’. Chi sarà alla guida degli di organi di governo al fianco del vicesegretario del Pd, per attuare le riforme necessarie a far ripartire l’Italia? Molti i nomi che iniziano a circolare, alcuni appartengono alla passata ‘II Repubblica’, se così possiamo dire. Tra questi spicca subito il nome di Fitto, appena condannato per corruzione che di certo è destinato a fare rumore, insieme a quello della ex ministra Maria Stella Gelimini e Renato Brunetta due “campioni” del Pdl, molto contestati nelle loro più recenti performance ministeriali, rispettivamete all’Istruzione l’una e alla Funzione pubblica l’altro. Per Gaetano Quagliariello, ex radicale fedele a Berlusconi, e “saggio” del presidente Giorgio Napolitano, si parla del ministero delle “riforme”. Ovviamente tra le candidate ‘d’oro’, anche la Carfagna, che di certo non può restare in panchina. E per il braccio destro di Berlusconi, Gianni Letta, nonché zio del premier, potrebbero aprirsi le porte dell’ufficio di vicepresidenza del Consiglio dei Ministri, (ndr insomma tutto in famiglia) conteso con Alfano, Schifani e il montiano Mario Mauro.
E resta nel campo del rinnovamento anche il Pd che, in quanto a novità politica, sembra dare il meglio di sè. Tra i loro candidati ci sarebbero: Massimo D’Alema agli Esteri o Walter Veltroni, Luciano Violante alla Giustizia e l’ex popolare Pier Luigi Castagnetti. Anche Sergio Chiamparino, già sindaco di Torino, potrebbe essere nominato. Invece del governo Monti potrebbero rimanere Anna Maria Cancellieri all’Interno, candidata anche alla presidenza della Repubblica. Qualcuno avanza anche l’ipotesi di Mario Monti agli Esteri. Mentre a insidiare Violante per la poltrona ci sarebbe Stefano D’Ambruoso, già magistrato antiterrorismo a Milano, eletto con Scelta civica. Per il Ministero dell’Economia la partita è dura, difficilmente potrebbe essere Monti il prescelto. Tra i più quotati, il capo economista dell’Ocse, Pier Carlo Padoan. Ma c’è sempre la scorta della Repubblica di Bankitalia, con il direttore generale Fabrizio Saccomanni o Salvatore Rossi. Altri nomi tra quelli dei “saggi” potrebbero entrare a far parte dell’entourage di Letta: possibili ministeri, Onida, Giovannini e Pitruzzella. Intanto Grillo attacco, a poche ore dal giorno della Liberazione dell’Italia, e scrive dal suo blog: “A Roma si stanno dividendo le ossa e le poltrone della Seconda Repubblica. Nel frattempo l’economia non aspetta. Ogni minuto chiude un’impresa. Questo autunno potremmo raggiungere il punto di non ritorno”.