Nonostante dal Governo giungono parole che stemperano il grave gesto del disoccupato calabrese, Preiti, la tensione è molto alta e anche lo stato di allerta, Tanto è vero che sono state rafforzate dalla questura di Roma le misure di sicurezza nella zona di Montecitorio e Palazzo Chigi. La disposizione è arrivata subito dopo la sparatoria che ha visto il ferimento di due carabinieri, uno è ancora in prognosi riservata all’ospedale Umberto I di Roma. Qui, il maresciallo Giangrande, vedovo da poco, è stato subito operato nella stessa giornata dell’attentato, ma i medici non hanno ancora sciolto la prognosi. La ferita di arama da fuoco che gli ha trafitto il collo, ha leso il midollo spinale e potrebbero esserci gravi conseguenze. In vista del voto della fiducia al Governo, previsto per le 15 di oggi pomeriggio, Piazza Montecitorio è stata blindata e un’ora prima del voto delle Camere sarà completamente vietata al transito di qualsiasi mezzo, diventando così una zona rossa. L’attenzione delle forze dell’ordine è alta e sono stati aumentati uomini e mezzi, oltre alla chiusura di Piazza Colonna e Piazza Montecitorio che sono chiuse ai passanti, sono state installate anche le transenne lungo i tratti interessati dai passaggi dei parlamentari. Inoltre ai varchi di ingresso sono stati installati i metal detector portatili per controllare le persone non autorizzate.
Il legale dell’attentatore dall’opedale
Dall’ospedale, dove è ricoverato l’attentatore, Luigi Preiti, il suo legale rende noto che: “E’ una persona con una forte depressione, si è reso conto della gravità della situazione solo durante l’interrogatorio, quando è scoppiato in lacrime”. “In quel momento, davanti al magistrato – aggiunge il legale – ha preso coscienza di quanto fatto. Lui stesso si è definito ‘un disperato’ “. Il muratore disoccupato dall’ospedale San Giovanni è stato trasferito nel carcere di Rebibbia dove si terrà l’interrogatorio di garanzia.