Inneggia alla democrazia, si scaglia contro i metodi ‘totalitari’ di qualche collega politico e alla libertà di espressione. Poi però vieta agli iscritti al MoVimento di partecipare ai talk show, perché possono danneggiare l’immagine del M5S con valutazioni “del tutto personali”. C’è scritto, è vero, nel ‘Codice di comportamento’ sottoscritto dagli eletti a cinque stelle ed eccezioni non si fanno per nessuno. E l’ultima parola spetta sempre e solo agli iscritti del MoVimento. Loro hanno il diritto di ‘vita o di morte’, si intende politico-istituzionale, sui comportamenti dei ‘cittadini-onorevoli’. Ed oggi dovranno decidere , come scrive Beppe Grillo sul suo blog, l’espulsione del senatore Marino Mastrangeli.
“Tutti i parlamentari del MoVimento 5 Stelle hanno sottoscritto pubblicamente prima delle elezioni il ‘Codice di comportamento’. La sua sottoscrizione era necessaria per candidarsi, un impegno preso senza costrizione verso il M5S e gli elettori”, sottolinea Beppe Grillo sul suo blog. Per i parlamentari che violino le regole sottoscritte, “il gruppo parlamentare può avviare la procedura di espulsione”, che prevede la proposta votata a maggioranza da deputati e senatori riuniti e la successiva ratifica della decisione con una votazione on-line degli iscritti al Movimento. “Il cittadino Marino Mastrangeli ha violato numerose volte la regola ‘Evitare la partecipazione ai talk show televisivi’ senza sentire alcun coordinamento con i gruppi parlamentari e danneggiando così l’immagine del M5S con valutazioni del tutto personali”, afferma Grillo. “Per questo i gruppi parlamentari riuniti del M5S Camera e Senato hanno deliberato a maggioranza, ai sensi del Codice di Comportamento di proporre l’espulsione dal gruppo parlamentare del Senato di Marino Mastrangeli per palese violazione delle norme di comportamento sottoscritte dallo stesso prima della sua candidatura. In particolare Marino Mastrangeli ha ripetutamente partecipato a numerosi talk show, benché l’intero gruppo lo avesse più volte invitato a desistere, anche in contemporanea allo svolgimento dei lavori del gruppo”. Ma l’ultima parola spetta agli iscritti. “L’espulsione di Mastrangeli – comunica Grillo – va ora ratificata dagli iscritti al portale al 31 dicembre 2012 con documento digitalizzato”. La votazione è in corso da questa mattina alle 11 e si concluderà alle 17.
Ma il diretto interessato, il senatore marino Mastrangeli, non ci sta e minaccia di formare un nuovo gruppo parlamentare nel caso dovesse essere espulso dal MoVimento. Il nome di questo nuovo rassemblement è ‘Minoranza a 5 Stelle’ e vuole rappresentare tutti coloro che non hanno votato per la sua ‘cacciata’. “Io sicuramente non verrò espulso ma se vengo espulso significa che il mondo di 5 Stelle va al contrario. Se un parlamentare non può parlare, non può esprimersi, che parlamentare è?”, dice. “Mi chiedo se siamo in Italia o in Corea del Nord – afferma il parlamentare M5S in una dichiarazione a palazzo Madama – è mai possibile che un senatore possa essere espulso dal proprio gruppo parlamentare, non perché ha rubato o tradito, ma perché ha parlato in tv. Ma questo è il mondo o l’anti-mondo? Confido nella serenità di giudizio degli iscritti al movimento che sono gli unici a poter decidere. I 62 parlamentari che hanno chiesto di ratificare la mia espulsione, lo hanno fatto in maniera illegittima. Io non ho mai partecipato a un talk show, ma ho fatto delle dichiarazioni alle telecamere che sono poi state trasmesse in un talk show”. “Se verrò espulso transiterò nel gruppo Misto e rappresenterò in Parlamento chi non ha votato per la mia cacciata. Formerò una rappresentanza che si chiamerà, lo dico solo a titolo d’esempio, ‘Minoranza 5 Stelle'”, conclude Mastrangeli.