Sconcertanti i dati sull’uso di stupefacenti tra gli adolescenti italiani. Sono seicentomila, infatti, le persone che fanno abitualmente uso di droghe, nonostante l’inasprimento delle leggi al riguardo e le campagne informative che vengono periodicamente attuate a scuola.
A dare l’allarme è il Cnr, in seguito alla diffusione del rapporto Espad, che ha rilevato un leggero aumento nell’uso di tutte le sostanze, a cominciare da quelle che sembravano dimenticate come l’eroina.
“Tra le cose che ci hanno colpito quest’anno – spiega Sabrina Molinaro, che ha curato il rapporto – è che abbiamo per la prima volta visto un aumento anche nei consumi occasionali. Rispetto al resto d’Europa siamo nella ‘top ten’ per il consumo di cannabis, eroina e cocaina, mentre per le altre droghe siamo nella media o sotto la media”.
Il campione preso in considerazione comprende 45.000 studenti delle scuole medie superiori e 516 istituti scolastici di tutta la penisola, e ha stimato su una popolazione di 2,5 milioni di ragazzi e ragazze oltre 500mila consumatori di cannabis, poco più di 60mila cocaina e 30mila oppiacei,con aumenti che variano tra lo 0,6% della cannabis e lo 0,1% dell’eroina.
Aumentata lievemente anche l’assunzione di stimolanti: 3,8% nella vita e 2,6% nell’ultimo anno, contro 3,6% e 2,4% della precedente rilevazione.
L’eroina, sostanza in flessione rispetto al decennio scorso, segnala una lieve ripresa nell’ultimo anno: dall’1,2% nel 2011 all’1,3% (2% tra i maschi, 0,6% tra le ragazze) e anche tra gli assuntori frequenti si passa dallo 0,5% allo 0,6%. La cocaina è stata usata nell’ultimo anno dal 2,7% degli intervistati (dato uguale al 2011), in maggioranza ragazzi (3,8% contro 1,6%); si attesta sullo 0,7% la quota di chi la assume regolarmente.
Relativamente alle sostanze allucinogene (Lsd, ketamina e funghi) il 2,5% dei giovani intervistati ammette l’uso nell’ultimo anno, ma tra i diciannovenni la quota arriva al 3,8%, e l’1,5% nell’ultimo mese. Dove gli studenti italiani superano la media europea è nel consumo di alcol e tabacco, che si attestano rispettivamente al 63% e al 36% del campione: “Abbiamo anche notato un aumento delle ‘nuove droghe’, come spesso riportano anche altri rapporti – afferma Molinaro – i questionari non sono entrati nel dettaglio, ma gli aumenti notati per stimolanti e allucinogeni possono essere ricondotti a questo fenomeno”.