Si può uscire indenni e come se niente fosse successo dopo aver commesso un brutale omicidio? Beh si. Non a caso, ad esser scarcerato è stato Ivan Forte, il 27enne che, nella notte tra il 19 ed il 20 aprile 2012, uccise la moglie, di 40 anni, Tiziana Olivieri, strangolandola ed inscenando un incendio per depistare le tracce. È assurdo che, proprio per mano della giustizia, in teoria sempre attenta ad ‘inchiodare’ i colpevoli, questa volta sia stata proprio lei, l’artefice della scarcerazione di un assassino, di un uomo che, non ha avuto nessun problema ad uccidere la moglie quando, nella stanza a fianco riposava un bimbo di appena undici anni, il frutto del loro ‘amore’.
‘Fuori’ per decorrenza dei termini. È stato liberato ancora prima dell’inizio del processo a suo carico, con l’accusa di omicidio volontario. Decorrenza dei termini è definita in gergo forense. La causa che ha provocato la libertà di una persona che dovrebbe pagare per aver deciso della vita di un’altra? In tribunale nessuno ha pensato di fissare l’udienza preliminare, quindi per la superficialità e la non curanza di chi dovrebbe svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi per dare almeno giustizia ai familiari che sono disperati, distrutti e sgomenti, per la perdita di una ragazza che aveva voglia di vivere e veder crescer il proprio figlio.
Per un omicida, solo 365 giorni di carcere, poi la libertà. Il giudice per le indagini preliminari, Antonella Pini Bentivoglio, ha disposto per lui l’obbligo di dimora a Castrovillari, in Calabria, casa dei familiari. Forte ha anche l’obbligo di firma tre volte a settimana davanti alla polizia giudiziaria e non potrà uscire dall’abitazione nelle ore notturne.
Per i genitori i figli sono sempre bravi e buoni, anche se uccidono a sangue freddo. “Una sola cosa le posso dire: mio figlio non è un delinquente”, queste sono le parole del padre di Ivan, Nicola Forte.
Rabbia e sconcerto tra i familiari della vittima. Il fratello della donna uccisa, Alessandro Olivieri, ha detto: “È libero anche di venire ad ammazzarci, di portare via suo figlio; tanto, che cosa ha da perdere questo ragazzo? Ha già confessato un omicidio, che cosa gli cambia? Lo Stato ci ha abbandonati, questa è una vergogna”.
Tiazina Olivieri è stata uccisa senza un motivo, aveva un sorriso amorevole e un bambino di 11 mesi. È stata strangolata da quel fidanzato conosciuto in chat, che ha perso la testa in una notte qualsiasi. Senza una ragione. E dopo averla soffocata, Forte è stato per venti ore a pensare; a meditare come farla franca. Nel frattempo ha scaldato il latte e dato da mangiare al piccolo con il biberon. Poi ha messo in atto il suo piano: ha dato fuoco al corpo della donna e a tutto l’appartamento, per simulare una fatalità e cancellare le prove di quell’orrore. Ma la madre di Tiziana, una volta arrivata sotto la palazzina, fu la prima a capire. “Lui si è salvato? Non è stato un incendio, l’ha ammazzata lui!”, gridava, piena di strazio, Rosella Carlini. E ora, un altro schiaffo da sopportare.