Ci sono anche il magistrato del Tar di Lazio, Franco Angelo Debernardi, due carabinieri e 2 avvocati, tra le 34 persone arrestate questa mattina dalla polizia valutaria della Guardia di finanza. Le misure cautelari sono state disposte nell’ambito di un’inchiesta per riciclaggio di denaro, effettuata su ordine della procura di Palermo. Le Fiamme gialle, stanno eseguendo anche centinaia di perquisizioni.
Secondo l’accusa, gli indagati avrebbero offerto un significativo apporto in illecite operazioni di cambio valuta. Tra gli arrestati risultano, anche persone che operavano nell’area dell’intermediazione finanziaria e che, secondo gli inquirenti, facevano capo a Gianni Lapis, noto avvocato tributarista palermitano, ritenuto in passato prestanome dell’ex sindaco di Palermo, Vito Ciancimino, condannato per mafia. Gli avvocati, il giudice del Tar e i due carabinieri arrestati, dietro la prospettiva di lauti compensi, secondo gli investigatoti, avrebbero offerto il proprio apporto nella programmazione e nella realizzazione degli affari di cambio valuta di provenienza illecita.
Numerosi i reati ipotizzati a carico dei responsabili: non solo associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, finalizzata al riciclaggio di ingenti quantitativi di denaro in divisa estera e al commercio dell’oro, attraverso l’esercizio abusivo della professione di intermediario finanziario con modalità tali da eludere il sistema della tracciabilità delle operazioni, ma anche falsificazione, spendita e introduzione nello stato di monete falsificate, detenzione illegale di armi e munizionamento, truffa e violazioni alla disciplina del mercato dell’oro.
Fondamentale per la ricostruzione dei fatti e l’addebito delle singole responsabilità è stato l’impiego di un finanziere sotto copertura che, infiltrato nelle diverse organizzazioni, ha partecipato alle trattative necessarie per concludere le operazioni di cambio, acquisendo così precisi elementi di prova.
Le indagini hanno già permesso di sequestrare valuta straniera (principalmente dollari Usa, Won nord-coreani e Franchi svizzeri), per un controvalore complessivo superiore a 11 milioni e mezzo di euro e di denunciare 93 persone. Le attività, eseguite dalle prime ore dell’alba dalle fiamme gialle, hanno interessato le province di Palermo, Roma, Torino, Aosta, La Spezia, Milano, Varese, Como, Verona, Vicenza, Padova, Modena, Firenze, Arezzo, L’Aquila, Frosinone, Benevento, Napoli, Crotone, Cosenza, Messina e Catania.