Napolitano. “Non abusare del voto di fiducia”

Il ricorso alla fiducia “non dovrebbe eccedere limiti oltre i quali si verificherebbe una inaccettabile compressione delle prerogative delle Camere”. Lo ricorda il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano rispondendo ai capigruppo di maggioranza dopo la bocciatura dell’aula dell’art. 1 del rendiconto generale dello Stato. Il capo dello Stato sottolinea che “dopo la bocciatura da parte della Camera dell’articolo 1 non vi era un obbligo giuridico di dimissioni” per il governo, ma una verifica era “necessaria”. E la verifica oggi c’è stata con esito favorevole per il premier. “Non ho ritenuto, confortato dalla dottrina -scrive Napolitano- un obbligo giuridico di dimissioni a seguito della reiezione del rendiconto, ma che, anche in base ai precedenti verificatisi in casi analoghi di votazioni su provvedimenti di particolare rilievo nell’ambito della politica generale del governo, fosse necessaria una verifica parlamentare della persistenza del rapporto di fiducia, come lo stesso Presidente del Consiglio ha fatto: anche se senza far precedere tale decisione da un atto di dimissioni, come si è invece verificato in taluni dei richiamati precedenti”.

Giorgio Napolitano riconosce la correttezza della presidenza della Camera e ritorno sul colloquio con Gianfranco Fini, salito al Quirinale mercoledì scorso. “Il presidente della Camera ha chiesto di incontrarmi mercoledì pomeriggio su esplicita richiesta dei gruppi parlamentari di opposizione di riferirmi le loro valutazioni e posizioni politiche”. “Non ha mancato peraltro nel corso dell’incontro di illustrarmi tutti gli aspetti della complessa situazione politica determinatasi a seguito della ricordata votazione, comprese le posizioni dei gruppi di maggioranza, e le difficoltà che a suo avviso – scrive Napolitano – potevano derivarne sulla più generale conduzione dei lavori parlamentari e sulla complessiva funzionalità delle Camere”.

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