Esc, vince la Danimarca, Mengoni solo settima ma…

L’anno prossimo l’Eurovision Song Contest sarà di casa in Danimarca. Una delle regole della competizione è consentire a chi vince di poter organizzare la sfida canora per l’anno successivo. L’Italia ? Solo settima con Marco Mengoni. Il voto è insindacabile. Chiarito questo aspetto, andiamo avanti nel dire che non sempre i paesi del sud Europa giocano di concerto come, in tutte le cose, non sempre a vincere è la canzone più interessante ma, spesso, a primeggiare è il concorrente che si trova in una area geografica che fa “lavoro di squadra”. Alcuni elementi sono determinanti. Il primo è senza dubbio alcuno puntare sul testo in inglese oltre all’effetto scenico che ha il suo peso. L’interpretazione canora di Mengoni  ha avuto attestati di merito in Albania, Francia e Spagna. Poco per vincere. San Marino, storicamente vicino al Belpaese, quest’anno ha dirottato le sue preferenze verso altri concorrenti. L’Italia ha primeggiato solo due volte, poco per essere, storicamente, riconosciuta in tutto il mondo come la terra della musica. L’ultima affermazione è arrivata con Toto Cutugno nel 1990 e prima di lui a vincere fu Gigliola Cinquetti nel lontano 1964. Sul web si scatenano i commenti. Non sempre favorevoli. Il concorrente della Romania, Cesar, vive tra l’altro in Italia a Milano, non è del tutto soddisfatto del suo piazzamento e lo scrive su un famoso social network. Il tenore è convinto che le sue preferenze siano di lunga superiori a quelle, realmente, attribuitegli. Secondo il l’artista romeno, dichiarazioni riprese dal sito avevarul.ro, se avesse concorso per l’Italia avrebbe avuto più preferenze. Chiaro il riferimento alla mancanza di “peso politico” della sua terra di origine. Cesar, da riscontri effettuati avrebbe avuto, conferme tramite sms, molti voti da Israele ma nel computo finale non sono giunti a suo favore visto che non ha raccolto nemmeno un punto percentuale. Del resto anche sul web si trovano convincimenti che rendono “politica” la manifestazione. ” Il meccanismo di votazione si basa per lo più sul tele voto (ma alcuni paesi usano la giuria, ritenuta più equa) e tende a favorire paesi con cui si intrattengono buone relazioni politiche, soprattutto quelli confinanti, piuttosto che valutare la qualità artistica delle canzoni, dei cantanti, della performance o degli autori”.

Michele Pisani

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