Due nodi ancora da sciogliere per il nuovo Governo, al termine del vertice sulle riforme. Da un lato, come sottolinea il ministro dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, c’è “l’ampiezza o meno della clausola di salvaguardia sulla legge elettorale, dall’altro la “riproporzionalizzazione della Commissione dei 40”. In pratica per dirlo semplicemente, secondo le ipotesi dei ben informati, il Pd e il Pdl starebbero litigando su come ripartirsi i posti all’interno dell’organismo che dovrà procedere alle riforme istituzionali e su quale “paracadute” inserire all’interno del Porcellum, per fare in modo che i suoi aspetti più negativi vengano attutiti in caso di voto prima del varo di una compiuta riforma elettorale. Tra le principale difficoltà da superare, l’attenzione è puntata sulla mozione alla Camera e al Senato, da parte del Pdl, nella quale deve essere specificato che si procederà a “modifiche minime, una riforma minimalista” del Porcellum. Per contro il Pd, invece non vuole nessuna costrizione. Ma da alcune indiscrezioni trapelate dagli ambienti politici, sembra che il motivo di maggiore scontro vada ricercato nella composizione della cosiddetta Commissione dei 40. Tra Pdl e Pd , infatti, è iniziato un braccio di ferro . Il Pdl, infatti, chiede una eguale ripartizione tra il suo partito e il Pd, in quanto alle elezioni le due forze politiche hanno ottenuto “un sostanziale pareggio”.
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