È di oltre 3 milioni di euro, il patrimonio che, la Polizia di Cagliari, ha sequestrato questa mattina ad un gruppo di nomadi. Confiscati: conti correnti, buoni fruttiferi, quote azionarie, ma anche tre ville, auto e camper di ultima generazione. I nomadi, sono tutti appartenenti alla famiglia di Giacomo Liotta, 57 anni, definito il re di Adrano, già finito nei guai in passato per furti, truffe, rapine, possesso ingiustificato di valori e recentemente anche per associazione a delinquere finalizzata alle scommesse clandestine.
Le indagini sono partite lo scorso anno. Sotto i riflettori è finito uno dei figli di Liotta, Salvatore, che viveva a Quartucciu, nel cagliaritano. L’attenzione degli investigatori si sarebbe prima concentrata su alcune truffe messe a segno dai nomadi, poi si è iniziato a scavare sul loro patrimonio. È basato poco alla Polizia per scoprire che i nomadi ogni anno presentavano dichiarazioni dei redditi ai limiti della povertà, 1000/1.500 euro in un anno, ma erano in possesso di beni e conducevano una vita decisamente al di sopra delle loro possibilità. Utilizzando le varie banche dati, tra cui quella dell’Agenzia delle Entrate, gli investigatori sono riusciti a ricostruire gran parte del patrimonio dei nomadi: individuati libretti di deposito, buoni fruttiferi, quote azionarie di fondi comuni di investimento, polizze assicurative su Milano, Roma, Verona, Ragusa per quasi un milione e 300 mila euro. Tutti investimenti fatti negli ultimi cinque anni in contanti. Individuate tre ville ad Adrano divise in sette appartamenti, 13 auto e tre camper. Grazie alle legge 159 del 2011 la Divisione Anticrimine di Cagliari ha proposto all’autorità giudiziaria il sequestro cautelare, eseguito oggi. Ma le indagini non sono finite. Si scava, inoltre, su come l’impero sia stato costituito e non si esclude che il denaro sia stato guadagnato anche con il riciclaggio derivante dalle sommesse clandestine.