Un calvario giudiziario. Quaranta udienze per accertare le colpe di una morte assurda, di un vera e propria persecuzione ‘fisica e morale’, che la famiglia di Stefano Cucchi, ha cercato di rivendicare. Ed oggi Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, ha annunciato che metterà sulla propria pagina Facebook ufficiale gli audio delle udienze del processo, conclusosi 2 giorni fa con la condanna dei medici e l’assoluzione di infermieri e agenti penitenziari. La ragazza dichiara che in questo modo si potrà ascoltare “quanto ci hanno riservato i Pm ed avvocati e le loro poco edificanti opinioni sul nostro conto”. La sorella del giovane geometra lo annuncia con un comunicato. “Chi vorrà – scrive Ilaria Cucchi – potrà capire il prezzo che fino in fondo abbiamo pagato io ed i miei genitori, giorno dopo giorno, in tutte le 40 udienze del nostro processo di colpa medica. Buon ascolto”. “Sono veramente commossa dall’attenzione e dal calore di tutti, tantissimi, coloro che ci danno manifestazione di solidarietà e vicinanza – scrive nella nota -. Finché saranno con noi andremo avanti. Gli avvocati degli agenti minacciano querele, i sindacati dei medici protestano, gli infermieri si inalberano e lasciano intendere che Stefano sia morto per colpa sua o peggio, nostra, i magistrati si sentono offesi”. “La verità giudiziaria ora sarebbe questa – prosegue Ilaria Cucchi con sarcasmo -: Stefano Cucchi era un albanese senza fissa dimora che è stato arrestato per droga, che non aveva diritto ad un difensore di fiducia. Sua madre è stata avvisata della sua morte dopo 6 giorni di detenzione direttamente con l’avviso di conferimento dell’incarico al medico legale per fare autopsia. Stefano Cucchi , durante la sua detenzione, è caduto accidentalmente procurandosi lesioni alle gambe al sedere, alla schiena, alla faccia, alla testa, alle mani senza nessuna traccia di una qualche relazione che ne possa aver dato conto. Stefano Cucchi, però stava malissimo ed era un morto che camminava ma è poi morto per malasanità assolutamente senza alcun minimo contributo di quelle lesioni riportate in quella caduta accidentale – prosegue -. Però Stefano potrebbe essere stato, non però per il professor Arbarello (direttore dell’Istituto di medicina legale di Roma, autore dell’autopsia, ndr) picchiato da qualcuno ma non si sa chi sia stato e comunque non si può dire e nemmeno ipotizzare. Anzi! Guai a chi lo dice! Tra chi non è MAI stato indagato e chi è stato assolto ,tutti insieme ci querelano”.
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