La Sicilia doveva segnare la rinascita del Movimento 5 Stelle, l’occasione per riscattarsi dopo la batosta subita al primo turno delle elezioni amministrative. Beppe Grillo, sceso nell’isola per galvanizzare il popolo del MoVimento, ha sperato di ripetere il miracolo delle politiche. Ma questa volta il ‘fenomeno’ non si è ripetuto. Per i grillini le elezioni amministrative in Sicilia hanno segnato il secondo flop consecutivo. Nelle piazze toccate dal leader durante il suo tour elettorale di cinque giorni, i grillini riescono a conquistare solo un ballottaggio, a Ragusa, per una manciata di voti: il 23 e 24 giugno si contenderanno la fascia tricolore Giovanni Cosentini (Pd, Udc, Megafono), che ottiene il 29,34%, e Federico Piccitto del Movimento 5 Stelle con il 15,34%, secondo per appena 177 voti rispetto a Franco Antoci (Pdl), che si ferma al 15,05%. A Catania, dove si afferma l’ex senatore del Pd Enzo Bianco con il 50,64%, il MoVimento resta fuori dal consiglio comunale. I ‘grillini’ sono al 4,05%, sotto la soglia minima d’accesso del 5%. Un dato di consensi leggermente superiore a quella della loro candidata a sindaco, Lidia Adorno, che si ferma al 3,39%. Per il M5S è un crollo di voti: a Catania era passato dal 16,7% delle regionali, dell’ottobre 2008, al 31,9% delle politiche di quest’anno. A Messina altro brutto risveglio. Solo il 2,8% per Maria Saija. Stesso discorso anche a Siracusa, il candidato Marco Ortisi è quarto e staccato di molto. E i candidati stellati non sfondano anche negli altri comuni dove Grillo aveva tenuto i suoi comizi: Menfi (Agrigento), Riesi (Caltanissetta), Grammichele (Catania) e Siracusa. A Menfi il candidato M5S, Giovanni Argiroffi, si è fermato al 10,75%. A Siracusa, lo stellato Marco Ortisi, con il 6,47%, è fuori gioco. Niente da fare anche a Riesi dove il candidato 5 stelle Liborio Veneziano, si avvicina al 20% ma deve cedere allo strapotere del candadato del centrosinistra Savatore Chiantia. A Grammichele, la stellata Teresa Pitrella raccoglie il 6,19% e si arrende a Salvatore Canzoniere, che con un cartello di liste civiche riscuote il 43,92%. Insomma e per farla breve A Capaci e Pantelleria il M5S è l’ultimo con solo il 2,85%. Nulla da fare anche a Taormina. Grillo dopo aver fatto a nuoto lo stretto si ritrova a fare i conti con il risultato delle urne. Poco, davvero poco, è durato l’effetto novità. Gli italiani, con molta probabilità, non hanno digerito le epurazioni, le liti e le scelte politiche del Movimento che era stato premiato precedentemente. Non tanto tempo è passato dall’affermazione alle politiche e di certo il cedimento non è da attribuire alle capacità degli avversari ma, semmai, all’incapacità di reggere il confronto con le esigenze dei cittadini che avevano sperato in una ventata di rinnovamento che, stando alla volontà degli italiani, non c’è stato. Si attende, con curiosità, la replica dell’ex comico. Tutti aspettano il suo commento al flop, soprattutto ci si chiede a chi darà, questa volta la colpa ?
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