“La sentenza della Corte di cassazione ha sostanzialmente demolito la sentenza di secondo grado” che aveva assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito dall’omicidio di Meredith kercher e ha accolto tutti i motivi del ricorso della procura generale”. Questo è quanto è stato precisato questa mattina, dal procuratore generale della Repubblica presso la Corte d’appello di Perugia, Giovanni Galati, a margine di una conferenza stampa. “Una sentenza che non poteva non essere annullata – ha continuato Galati – perché era evidentemente viziata”. Secondo il procuratore generale, nelle motivazioni i giudici della suprema Corte hanno rilevato “l’assoluta inconcretezza delle motivazioni” della sentenza di appello, nonché “la costante violazione della legge processuale, il persistente oltraggio alla giurisprudenza costante della Corte di Cassazzione in merito alla valutazione della prova indiziaria, rilevando una superficialità estrema nella parcellizzazione degli indizi, senza una valutazione totale”. Galati ha ricordato poi come per quanto riguarda il testimone Curatolo “si dice che la motivazione di appello sull’attendibilità della sua testimonianza manca di completezza ed è viziata da una non corretta applicazione dei parametri normativi di riferimento”. Tra i punti toccati da Galati anche “la mancata valutazione della sentenza definitiva che è stata pronunciata nei confronti di Rudy Guede (condannato per lo stesso delitto a 16 anni di carcere con rito abbreviato ndr)”. “Sentenza – ha detto – che poteva essere acquisita, cosa che non e’ stata fatta”. “Per ogni punto – ha concluso Galati – i giudici di Cassazione definiscono corretto il rilievo del procuratore generale ricorrente”. Adesso spetterà alla Corte di assise di appello di Firenze istruire un nuovo processo.
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