Sen. Aracri (Pdl): la legge della clava non è la giustizia che vogliamo

“E’ doveroso tornare su una vicenda grave come quella delle sentenza contro Silvio Berlusconi. Un processo che parte male, prosegue peggio e finisce con una sentenza inverosimile. Un processo che si è attivato seppur in assenza di una vera e propria denuncia, che ha portato ad una condanna per un reato diverso da quello in oggetto e che ha visto, come mai prima nella storia del diritto, un numero così elevato di testimoni accusati di falsa testimonianza: ben 32. Ma resto ancora più stupefatto se, a ben guardare, noto una strana sproporzione tra la pena chiesta, guarda caso, per Berlusconi e quella inflitta a personaggi di estrema pericolosità sociale. Penso a Michele Misseri, otto anni per concorso in soppressione di cadavere e furto aggravato; a Giovanni Scattone, 6 anni per omicidio colposo e possesso abusivo di arma da fuoco; a Stefano Lucidi, 5 anni per omicidio doloso, a Salvatore Ferraro, 4 anni e 6 mesi per favoreggiamento in omicidio; a Beppe Grillo, 14 mesi per omicidio colposo plurimo; a Jean Ionut Alexandru, 6 anni per violenza sessuale. E potrei aggiungerne molti altri. Dov’è finita la vera giustizia mi domando e soprattutto come si fa a stravolgere il senso del diritto e trasformarlo nella legge della clava?”. Così in una nota il senatore del pdl, Francesco Aracri, membro della commissione Lavori pubblici e Comunicazioni di Palazzo Madama.

 

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