Letta: “1,5 miliardi all’Italia. Ora tocca alle imprese, basta alibi”

Si è concluso il vertice Ue sull’occupazione giovanile e sulle piccole medie imprese. L’Europa è scesa a compromessi e il premier italiano Enrico Letta si è detto molto soddisfatto del risultato raggiunto. In un primo momento il premier Britannico Cameron ha  difeso il  suo sconto (‘rebate’), messo in discussione da Parigi per una interpretazione diversa della nuova Politica agricola comune che ha rivisto i fondi dello sviluppo agricolo. Una volta accontentato, Cameron ha ritirato la minaccia di veto e il vertice ha potuto approvare il nuovo piano per l’occupazione giovanile che si arricchisce anche di almeno due miliardi in più sui sei già stanziati.      Soddisfatto il premier Enrico Letta, “sia per la parte sulla lotta alla disoccupazione giovanile che quella sul bilancio”. Soddisfatta anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, perché “ora possiamo pianificare” gli interventi per la crescita. Si è decisa la “riapplicazione delle decisioni di febbraio sul bilancio” e cioé quello che chiedeva Cameron, ha dichiarato  Letta, lasciando il vertice. “A febbraio avevamo raggiunto l’accordo che non sarebbero state cambiate le basi di calcolo”, ha ricordato la Merkel lasciando capire che la Ue ha dato a Cameron quello che gli era dovuto. Il vertice sull’occupazione porta quindi a casa i risultati previsti: l’anticipo al 2014-2015 dei sei miliardi destinati alla ‘garanzia dei giovani’, che grazie alla flessibilità prevista dall’accordo raggiunto in extremis tra Parlamento e Consiglio sul bilancio, potranno diventare almeno otto dal 2015 in poi. C’é poi il piano di sostegno alle imprese: “La Bei giocherà un ruolo fondamentale nel finanziamento di progetti che altrimenti resterebbero senza credito”, ha detto il presidente della Commissione Ue José Barroso, e anche Letta ha assicurato che la Bei “funziona e funzionerà” come strumento per il credito alle pmi. La Merkel però lascia intendere che è ancora da discutere il ruolo della Banca europea d’investimenti sul sostegno all’occupazione giovanile.

Letta: “1,5 miliardi per l’Italia”.  Un vero e proprio trionfo quello di Bruxelles per Letta, che commenta: “Abbiamo vinto sull’occupazione giovanile e pareggiato sulla banca europea degli investimenti”. “Il  tema della disoccupazione giovanile, ribadisce Letta, è stato il principale impegno nazionale di questo Governo”. Un impegno perseguito in toto, se si guarda ai risultati di Bruxelles. “Abbiamo quasi triplicato i soldi che spetteranno all’Italia nel complesso dall’Ue. Si tratta di quasi un miliardo e mezzo di Euro per l’Italia ed è un grandissimo risultato”, ha sottolineato ancora il premier. In merito invece a Iva e Imu, Letta ha dichiarato che si continuerà a far di tutto” per rispettare gli impegni presi, ma “senza sfasciare i conti pubblici perché chi pensa che io sia qui per sfasciare i conti pubblici, sbaglia primo ministro”., ha dichiarato Letta a Bruxelles. E a chi gli chiedeva se il “fuoco amico” proveniente dal Pdl fosse sopportabile per il Governo, ha risposto: “Sono stimoli positivi che ci rendono ancora più forti e determinati ad andare avanti con il lavoro”. “Non è l’Europa che ci dice dovete aumentare l’Iva al 25 per cento; l’Europa ci dice di ridurre le tasse sul lavoro e questa è la mia priorità ed è la priorità di tutti coloro che hanno dato la fiducia al governo, cioè  ridare lavoro ai giovani”, ha risposto Letta a chi gli chiedeva se le divisioni della maggioranza avessero ripercussioni in Europa.

Letta: “Ora tocca alle imprese, non hanno alibi”. “Bisogna rifuggire da creare aspettative eccessive”, ma “oggi su questo tema del lavoro la somma dell’intervento nazionale italiano e dei fondi europei fa un pacchetto di interventi con una massa critica significativa. Ora sta alle imprese, le imprese non hanno alibi. Ora le imprese possono assumere giovani, ovviamente a tempo indeterminato. “Chi pensa che io sia qui per sfasciare i conti ha sbagliato primo ministro”, ha ribadito poi  Letta riferendosi agli interventi del governo sull’Iva e l’Imu. “Il piano nazionale sul lavoro per i giovani è  molto importante – ha aggiunto il premier – con una cifra notevole che ha l’obiettivo di arrivare alla decontribuzione totale per le assunzioni dei giovani”. In caso di crisi bancarie “verranno comunque salvaguardati i conti correnti sotto i 100mila euro”, ha spiegato il premier riferendosi all’accordo sull’Unione bancaria. “Italia, Spagna, Francia e Germania hanno insistito che i Paesi fuori dall’Euro non frenino il processo di integrazione”, ha aggiunto, “è stata una bella discussione che secondo me sarà approfondita in futuro. I paesi dell’area euro devono fare passi in avanti ulteriori ed è importante che Angela Merkel su questo abbia preso impegni precisi”.

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