Con voto unanime, il sindaco di Torino Piero Fassino è ‘ il nuovo presidente dell’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni italiani. La sedicesima assemblea congressuale ha votato il suo nome con una sola astensione e un solo voto contrario.
“Oggi si avvia una nuova stagione. E’ arrivato il momento di aprire un negoziato tra Comuni e governo, che passi per un unico tavolo negoziale che ridiscuta l’intelaiatura delle relazioni istituzionali che oggi è sottosopra”. E’ il commento del neoeletto presidente Anci Piero Fassino, nel suo primo discorso da leader dei sindaci. Fassino nel suo intervento ha parlato del rapporto tra Comuni e governo, sottolineando i temi caldi che da oggi l`associazione dovra` affrontare:” Proprio ieri – ha detto Fassino – c`è stata una sentenza della Corte costituzionale che ha certificato la confusione che Anci denuncia da tempo. La nostra architettura istituzionale – ha aggiunto – è terremotata e ha bisogno di ridefinizione. Noi le proposte le abbiamo – ha ammonito Fassino – le ascoltino. Non si può riscrivere la seconda parte della Costituzione a prescindere dal ruolo delle città e dei sindaci”. Entrando nel merito delle questioni ‘calde’ che interessano i Comuni, Fassino ha sottolineato come sia “indispensabile invertire la rotta per ottenere risposte non più rinviabili”, nello specifico su patto di stabilità e tassazione locale. Sul primo versante Fassino chiederà “decisioni nuove, perché così com`è il Patto si è trasformato in una prigione che mortifica i Comuni, la loro autonomia e capacità di governo. Un Patto che non distingue tra spesa corrente e spesa per gli investimenti – ha detto – è una norma contraddittoria che va cambiata”. Sulla tassazione locale, poi, il giudizio è netto: “E` sottosopra. Approveremo i bilanci quando avremo speso nove dodicesimi delle risorse previste. Inoltre non sappiamo quale configurazioni avranno Imu e Tares. Occorrono quindi risposte certe e chiarezza per superare l`attuale quadro confuso”. Sempre sulla tassazione locale, Fassino ha poi ricordato come “sono 12 anni che si chiede di risolvere i problemi dei conti pubblici caricando gli enti locali di tagli. Sono 12 anni che si chiede ai Comuni quello che invece non è stato chiesto alle amministrazioni centrali”. Fassino ha spiegato che “siamo al punto limite. Negli ultimi 18 mesi ci sono stati 16 decreti che hanno inciso sulla spesa delle ammministraioni municpali e soprattutto sulla loro autonomia”. Il neo presidente dell`Anci ha parlato anche di piccoli Comuni “perché quando si amministra le difficoltà e le responsabilità sono le stesse, sia se si è a capo di un comune grande come Roma che di un comune di pochi abitanti. L`Anci – ha continuato – garantirà pari dignità e rappresentanza al di là delle dimensioni”.Poi, per finire, Fassino ha ricordato gli appuntamenti a breve: “Propongo di convocare per il 24 luglio il Consiglio nazionale – ha annunciato – per completare gli assetti dell’associazione. Inoltre oggi stesso chiederò al governo un incontro per aprire da subito il confronto con il presidente del Consiglio e il ministro dell`Economia. Non vorrei – ha tenuto a precisare Fassino – che i rapporti con il governo siano delegati ai ministri che vengono da esperienze amministrative (Delrio e Zanonato). Pensare che i rapporti Anci-governo possano risolversi in questo modo è un errore”. Infine l`appello all`unità e al gioco di squadra. “Posso assicurarvi – ha detto il presidente alla platea di sindaci – che non saremo destinatari passivi di decisioni burocratiche da ratificare. Per avere però la necessaria forza mi appello a tutti voi affinché ognuno metta a disposizione la propria competenza, qualsiasi sia il colore politico di appartenenza, per fare in modo di avere un Anci più autorevole e in grado di far sentire la propria voce”.