Standard & Poor’s taglia il rating dell’italia da BBB+ a BBB e il governo corre ai ripari. Nel vertice previsto per oggi sarà inevitabile discutere della decisione presa dall’agenzia americana. All’ordine del giorno, le questioni aperte sia sul fronte fiscale che su quello del rilancio dell’economia e del lavoro. Verrà affrontato anche il nodo Imu, visto che Standard & Poor’s attribuisce proprio alla sospensione di tale importa e al rinvio sull’Iva i “rischi” per gli obiettivi di bilancio. Dal suo canto , il premier Letta Enrico conferma “l’impegno a togliere l’Imu sulla prima casa, “vogliamo superare il regime così com’è”. Fonti del Tesoro precisano che la decisione dell’agenzia di rating è “già superata dai fatti, ha uno sguardo retrospettivo e non guarda alle nuove misure prese dal governo come il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione e le misure sul lavoro”.
Alla riunione a Palazzo Chigi dovrebbero partecipare i capigruppo di maggioranza, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Filippo Patroni Griffi, i ministri dell’Economia Saccomanni, del Lavoro Enrico Giovannini e dei Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. Sull’Imu oggi anche Bruxelles aveva messo l’Italia in guardia.
“Sono sicuro che il governo italiano prenderà seriamente in considerazione le raccomandazioni”, aveva detto il commissario europeo Olli Rehn, sull’ipotesi di abolizione dell’Imu. Nelle raccomandazioni la Ue chiede di spostare la tassazione dal lavoro a consumi e proprietà. Il vertice di maggioranza di oggi doveva occuparsi principalmente dell’Iva e del lavoro ma nel giro di qualche giorno si dovrà anche risolvere il nodo dell’Imu, non solo sulla prima casa ma anche sui capannoni. Se per il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni questa “è una cosa che riguarda il 2014”, il ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato torna a ribadire che “non ha senso mettere una tassa” del genere sugli immobili strumentali “perché significa appesantire l’azienda dove produce ricchezza”. In ogni caso domani potrebbe non essere la riunione risolutiva. “Nella cabina di regia oggi e la prossima settimana troveremo su Iva e Imu le soluzioni migliori per il Paese, d’intesa con la maggioranza”, aveva fatto sapere Saccomanni in un tweet. All’appuntamento però i partiti di maggioranza potrebbero presentarsi con proposte di coperture per superare l’Imu sulla prima casa e l’aumento dell’Iva. Per quest’anno il costo è di 6 miliardi di euro (4 per l’Imu e 2 per l’Iva) che diventano a regime 8 miliardi (4 per Imu e 4 per Iva). Si guarda agli 800 miliardi di spesa pubblica per verificare se ci sono spazi per una ulteriore riduzione. In particolare si punterebbe ancora una volta allo sfoltimento delle agevolazioni fiscali.