Famiglie in difficoltà, redditi sempre più bassi, italiani sempre più avvezzi a stringere la cinghia per andare avanti. Tutto questo potrebbe conoscere una fine. Le previsioni sono ottimistiche, e nonostante le opinioni siano ancora discordanti, per gli economisti l’uscita dal tunnel è vicina. A pensarla così, anche Ignazio Visco. La situazione “è ancora difficile e questo lo vediamo dalle valutazioni rivolte al nostro Paese” ma “la prospettiva è comunque di ripresa”, sottolinea il governatore d’Italia in un passaggio del suo intervento all’Abi. Tuttavia, “i margini di incertezza sono elevati – avverte -. Sui tempi e sull’intensità della ripresa gravano i rischi di un rallentamento dell’economia mondiale, in particolare nelle economie emergenti, oltre che quelli relativi all’evoluzione dei mercati finanziari”.
Secondo la stima indicata dal Governatore di Bankitalia, la contrazione del pil nel 2013 sarà vicina al 2%. “Nel primo semestre del 2013 il pil dell’Italia è ancora diminuito, in larga misura per effetto della caduta della domanda interna; sono scese anche le esportazioni”, ha sottolineato Visco. “Nelle nostre previsioni, che saranno pubblicate nel Bollettino economico tra una settimana, la contrazione del prodotto nell’anno in corso sarebbe vicina – ha annunciato Visco – ai due punti percentuali”.
Mentre tornerà a crescere, a fine anno, a “ritmi moderati”, l’attività economica del Paese, con una crescita complessiva superiore al mezzo punto percentuale nel 2014. “Nel breve termine , la domanda interna dovrà trovare sostegno – ha evidenziato – nella tempestiva esecuzione del pagamento dei debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche”.
Quindi le raccomandazioni. “L’economia italiana – è il monito del Governatore – si trova ancora in una difficile transizione. Superarla con successo richiede l’impegno da parte di tutti”. “Il sistema bancario deve fare la sua parte. Non vi potrà essere ripresa duratura in mancanza di un sufficiente sostegno finanziario alle imprese”, ha detto.
“Non possiamo rischiare di perdere la fiducia degli investitori, fragile ed esposta alle mutevoli valutazioni degli analisti”, ha ammonito. “Le politiche di bilancio – sottolinea – devono rimanere responsabili; le riforme già definite e quelle da attuare vanno collocate in un disegno organico, enunciandone con chiarezza le finalità”.
Permangono le tensioni sul credito. “L’aumento dei rischi pesa sulle politiche di offerta delle banche, frenando l’erogazione di prestiti e innalzandone il costo”, premette il numero uno di Via Nazionale. E “le tensioni sono destinate a proseguire nei prossimi mesi; l’evidenza passata indica che il peggioramento della qualità del credito tende a protrarsi dopo l’inizio della ripresa ciclica”.
Allo stesso tempo rimane “eccessiva” la dipendenza delle imprese dal credito bancario. “Le aziende italiane sono poco capitalizzate” e “i prestiti bancari non possono rappresentare l’unico canale di finanza esterna”.
Visco ha poi invitato a non sottovalutare “i timori degli analisti internazionali sulla solidità dei bilanci delle banche italiane, anche se non sempre ben motivati”. Secondo il Governatore di Bankitalia, “devono proseguire le politiche aziendali volte a contenere i costi, migliorare la gestione dei rischi, ampliare la base patrimoniale delle banche”.
All’assemblea Abi è intervenuto anche il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni secondo il quale,l’Italia “ha il potenziale per invertire il ciclo ma deve sfruttare tutti i margini a disposizione”.