Vertice fiume a Palazzo Grazioli, il Cav frena i suoi: “No a crisi di governo”

Vertice notturno a Palazzo Grazioli. Berlusconi chiama i suoi e decide il da farsi dopo la decisione della Cassazione di anticipare al 30 luglio l’udienza del processo Mediaset. Il Cavaliere placa gli animi in tempesta dei pidiellini, ribadendo la sua intenzione di continuare a sostenere il governo, per evitare evitare di essere lui il responsabile della caduta di Letta. I ‘falchi’ piegano la testa e accantonano ogni richiesta di rottura con le larghe intese. Dunque, sebbene Berlusconi non faccia nulla per nascondere la rabbia, non mette comunque a rischio l’esecutivo delle larghe intese. Ed in merito alla vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto, il Cavaliere .ha invitato i bil del partito a ‘scindere tale realtà da quella politica’.

Nessuna rottura dunque anche se da ora in avanti il Pdl inizierà ad incalzare ancora di più Letta sui provvedimenti a partire da Imu e Iva che ancora non soddisfano l’ex capo del governo. Non è poi escluso che Berlusconi decida di convocare gli organismi del partito per un ulteriore approfondimento della situazione. Le ipotesi in campo restano tutte: dalla possibilità di tenere una manifestazione nazionale (le mobilitazioni locali dovrebbero partire a breve), alle dimissioni di massa in caso di condanna. Nel corso del vertice c’è poi anche chi avrebbe suggerito come ulteriore via d’uscita quella di chiedere la grazia al presidente della Repubblica.

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