Mancavano solo le sue parole nel ‘coro’, giusto, di accuse a Roberto Calderoli per le frasi offensive rivolte al ministro dell’Integrazione Cecile Kyenge. Beppe Grillo, dopo giorni di silenzio, come tutti si ‘indigna’ per quanto affermato dall’esponente del Carroccio (“L’indignazione verso Calderoli è giusta. La sua battuta razzista verso un ministro di origini congolesi è da condannare”). Ma il leader del MoVimento sposta la barra delle accuse sul piano politico incolpando Pd e Pdl di aver votato il leghista alla vice presidenza del Senato. “Calderoli però non è vice presidente del Senato per caso, lo hanno voluto lì pdl e pdmenoelle e Capitan Findus Letta non ha fatto a suo tempo alcuna obiezione”, scrive in un post pubblicato sul suo blog. “Perché – si chiede il padre del M5S- chi ora si indigna ha permesso che venisse nominato al Senato? Se ci si indigna con Calderoli, a maggior ragione bisogna indignarsi con chi ne ha permesso la sua investitura, in primis il pdmenoelle”. Lui è indignato non solo per quella “battuta razzista da ubriaco da bar” ma anche con Alfano per “la deportazione di una mamma e della sua bambina in Kazakistan”; per le “balle di Capitan FindusLetta sul finanziamento pubblico” ai partiti; con il “pdmenoelle che ha distrutto il Monte dei Paschi di Siena”; con chi ha causato i morti all’Iva. Beppe Grillo è indignato “per Berlusconi, un condannato in secondo grado per evasione fiscale che detta le sue condizioni al governo”. E per “due deputati del Pdl che hanno insultato una nostra parlamentare che passava davanti a loro a Montecitorio. Dare della bagascia a una parlamentare del M5S evidentemente non fa indignare abbastanza”.
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