‘Ruby bis’: Mora e Fede condannati a 7 anni, 5 anni per Minetti

Sette anni a Emilio Fede e Lele Mora, cinque anni a Nicole Minetti. E’ la decisione dei giudici della quinta sezione penale del tribunale di Milano, che hanno appena emesso la sentenza per il processo Ruby bis. I tre sono imputati per induzione e favoreggiamento della prostituzione anche minorile. Il giudice ha disposto inoltre l’interdizione a vita per l’ex direttore del Tg4 e per l’ex agente dei vip. Per Nicole Minetti,  invece,  è stata decisa l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

Lele Mora è stato condannato per favoreggiamento e induzione alla prostituzione, anche minorile, e gli sono state riconosciute le attenuanti generiche. Emilio Fede è stato condannato per favoreggiamento e induzione alla prostituzione delle ragazze maggiorenni mentre è stato assolto dall’induzione e dal favoreggiamento della prostituzione di Ruby. Gli è stato invece contestato il reato di favoreggiamento della prostituzione minorile. Nicole Minetti è stata condannata per favoreggiamento alla prostituzione delle maggiorenni, assolta, per non aver commesso il fatto, per l’induzione alla prostituzione delle maggiorenni e assolta, per non aver commesso il fatto, per quanto riguarda il favoreggiamento e induzione alla prostituzione di Ruby.

Atti Berlusconi trasmessi in Procura.  I giudici del tribunale di Milano hanno disposto la trasmissione degli atti alla procura per Silvio Berlusconi ed altre persone, tra cui i suoi avvocati Ghedini e Longo, nella sentenza sul caso Ruby a carico di Fede, Mora e Minetti, in relazione alla violazione delle indagini difensive.

Fede: “Denuncerò Danese, Battilana e Fadil”. Intanto Fede ha deciso di denunciare Danese, Battilana e Imane Fadil. “Comunque decida la corte ho dato mandato al mio legale di procedere per calunnia aggravata nei confronti di Chiara Danese, Ambra Battilana e Imane Fadil”. Lo ha comunicato in una nota Emilio Fede, poco prima della lettura della sentenza sul caso Ruby.

 

Legale Minetti: “Giustizia a tre quarti”. “E’ stata fatta giustizia a tre quarti, ne manca uno”. E’ quanto ha dichiarato uno degli avvocati di Nicole Minetti, Pasquale Pantano, uscendo dall’aula del tribunale di Milano. “Noi ambivamo all’assoluzione. Rimane lo strano reato di favoreggiamento, tutto il resto – ha spiegato – è andato a carico degli altri. Non capisco la ragione dei cinque anni di reclusione, dal momento che da tre capi su quattro è stata assolta e che il favoreggiamento e’ un reato piu’ leggero”.

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