Strage Bus, Anaps: “Maggiori controlli su tempi guida e riposo”

“Più pattuglie con agenti super addestrati, non solo elettronica e ausiliari del traffico” e più puntuali “verifiche su tempi di guida, riposo, velocità alcol e pneumatici”. Dopo la tragedia del bus precipitato da un viadotto nell’avellinese, ri riflette sulle cause e sulle mancanze del sistema di trasporti italiano. Per Giordano Biserni, presidente dell’Associazione nazionale amici sostenitori polizia stradale, dalla tragedia dell’A16 emergono tutte le debolezze del sistema di controllo dell’autotrasporto professionale, pullman e autocarri”.  L’Asaps ritiene che “in questa tipologia di incidenti nella maggior parte dei casi giochino un ruolo importante gli esasperati tempi di guida con lo sforamento delle 9 ore giornaliere ammesse o il salto dei turni di riposo previsti dall’articolo 174 del Codice della strada”. A parere dell’associazione “anche la lunga crisi economica sta incidendo nella spinta verso una forzata illegalità, perché le imprese cercano di mantenere la presenza su un mercato economicamente soffocante che si gonfia di costi e che vede abbassarsi le tariffe anche per una concorrenza estera sempre più agguerrita e sleale”. “L’illegalità nella registrazione dei tempi di guida, di riposo e del superamento dei limiti di velocità registrati – denuncia Biserni – è ampiamente documentata. Non a caso l’Asaps ha raccolto in una Enciclopedia dei ‘tarocchi’ i vari e originali sistemi, utilizzati dai sempre più numerosi conducenti, per taroccare i risultati registrati sul cronotachigrafo digitale, la scatola nera di più recente costruzione”. “Per fronteggiare questo fenomeno – spiega il presidente dell’Associazione – riteniamo si debba tornare ad una vigilanza estesa dalla strada al ventre dell’impresa, fatta di uomini e donne in divisa, professionisti del controllo all’autotrasporto capaci di fare verifiche tecniche su strada. La Polizia stradale con gli scarsi mezzi a disposizione e il suo sempre più esiguo e invecchiato personale (mancano oltre 2.000 agenti in organico e l’età media è di 45 anni) fa sicuramente più di quello che può, ma non riesce per tutto quello che oggi e’ necessario. Sono insufficienti e sempre meno frequenti i controlli con i Centri mobili di revisione organizzati con il ministero delle Infrastrutture e Trasporti che danno risultati molto utili. Si deve capire poi perché la barriera di contenimento non abbia retto in correzione del possibile errore umano o tecnico”. Per Biserni, “solo i professionisti delle forze di polizia, aggiornati costantemente nella loro specificità di controllori del sistema mobilità su gomma, sono i veri guardiani della nostra sicurezza. Le più recenti politiche, che pur hanno fatto molto in termini di leggi a favore della sicurezza stradale hanno trascurato il fattore del controllo umano, l’unico capace di intercettare le violazioni che si traducono poi spesso in tragedia: tempi di guida, riposi, limitatori di velocità, alcol, droga, pneumatici, uso del cellulare, uso delle cinture, solo per ricordarne alcuni. Dopo una tragedia come quella della A16, con decine di lenzuoli bianchi allineati sulla strada, che equivale alla sciagura di Viareggio, attendiamo risposte concrete”.

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