Dopo la pubblicazione della lista di nomi di migliaia di impiegati destinati alla mobilità, seguita dal licenziamento, in Grecia è partito lo sciopero generale dei lavoratori del settore pubblico. Lo sciopero è stato proclamato dall’Adedy, il sindacato dei dipendenti pubblici, dopo la scesa in piazza di ieri di centinaia di manifestanti in segno di protesta contro la riforma della pubblica amministrazione varata dal governo del premier conservatore Antonis Samaras. La dimostrazione è stata inscenata dopo che il ministero della Riforma amministrativa aveva reso noto i nomi di oltre 2.000 insegnanti delle scuole elementari e secondarie oggetti di trasferimenti ad altre sedi o ad altri incarichi. Fra l’altro anche il nome del responsabile della Federazione degli Insegnanti delle Scuole Secondaria (Olme), Themis Kotsifakis, è tra quelli iscritti nella lista del ministero. Agli insegnanti, che sono in tutto 2.122, si aggiungeranno presto circa 3.000 agenti della Polizia municipale, 1.500 addetti agli uffici amministrativi delle università e degli istituti tecnici, 1.500 operatori sanitari pubblici e 600 altri impiegati da vari istituti di previdenza sociale e dall’ufficio di collocamento statale (Oaed). Il governo si è impegnato con la troika (Ue, Bce e Fmi) a mettere in mobilità 12.500 statali entro settembre e 25.000 entro la fine dell’anno. I lavoratori soggetti al provvedimento riceveranno il 75% dello stipendio per otto mesi fino a quando non saranno destinati ad un nuovo incarico. Nel caso non ottenessero un nuovo posto di lavoro, saranno licenziati.
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