Sedici casi al mese. In media uno ogni due giorni e il dato tende a crescere. Negli ultimi due anni i decessi sono 329. Sono questi i dati della mala sanità in Italia al vaglio della Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali. L’organo di Montecitorio è intervenuto ben 228 volte nell’ultimo anno. Dati preoccupanti se si pensa che sono quelli presi in esame dalla Commissione e non si conoscono tutti gli altri che non sono stati denunciati. Maglia nera di questa speciale classifica spetta al Sud: Calabria e Sicilia si contendono il primato negativo.
Per il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta in campo sanitario, Leoluca Orlando, “casi di malpractice potevano e potrebbero essere evitati”. La malasanità è dovuta ad errori, disservizi, carenze strutturali ed altre inefficienze. Un mix di errori umani e deficienze degli ospedali. In poco più di due anni si sono riscontrati 329 casi di presunta malasanità che hanno portato alla morte del paziente: 223 sono legati a presunti errori medici e106 a inefficienze di vario tipo. Ma il dato che impressiona di più è un altro. La metà del numero totale dei decessi si è registrata in due sole regioni: Calabria e Sicilia.
Infatti secondo i dati trasmessi dalla Commissione su 470 totali, ben 97 si sono verificati in Calabria,91 inSicilia,51 inLazio,32 inPuglia,31 inCampania,29 inToscana,28 inLombardia,24 inEmilia Romagna, in 23 Veneto,20 inLiguria,10 inValle D’Aosta,9 inPiemonte,7 inAbruzzo,4 inUmbria,3 inMarche, Basilicata e Friuli Venezia Giulia,2 inMolise e Sardegna,1 inTrentino Alto Adige. Ma non sempre è il medico o il personale sanitario a sbagliare: spesso gli errori sono legati a disservizi, a carenze e a strutture inadeguate.
Secondo il Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta in campo sanitario, Leoluca Orlando, “troppo spesso casi di mal pratiche potevano e potrebbero essere evitati, qualora gli operatori provvedessero o avessero provveduto a denunciare spontaneamente anomalie e disfunzioni; ma pratiche purtroppo diffuse di selvaggio spoil system rischiano di indurre l’operatore ad essere più preoccupato di non creare problemi al manager o al politico che procede alla nomina, piuttosto che provvedere, in condizioni di sicurezza per sé e per i pazienti, lo svolgimento della propria attività istituzionale”.
Ma a preoccupare Orlando sono anche le frodi che si nascondono dietro la malasanità che investe l’Italia. Li chiama “casi di ‘mali legali’, ovvero di avvocati che non rispettano regole deontologiche nell’assistere i parenti delle vittime o le vittime stesse degli errori sanitari, così come casi di ‘mali malati’, ovvero pazienti che strumentalizzano eventi negativi non sempre legati a responsabilità personali o gestionali. Ci sono, infine i ‘mali assicuratori’ che non sempre adempiono al loro ruolo e ai loro obblighi in modo tempestivo e adeguato”.
G.S.