Il Pd è pronto a scaricare i radicali. “Viene allo scoperto quello che già da tempo è stato deciso in qualche stanza chiusa del Pd, e ciò che il nuovo Ulivo comprende, Pd-Idv e Sel, e che cercherà di allearsi con l’Udc e il terzo polo”. Ne è convinta Emma Bonino, vice presidente del Senato, e leader del partito radicale. Parlando alla radio del suo movimento politico spiega le ragioni, che secondo lei, porteranno il nuovo Ulivo a non allearsi con i radicali. “Rosy Bindi dice oggi sui Radicali quello che aveva già detto nel 2010 nel corso della campagna elettorale nel Lazio, quando dichiarò che io non ero la loro candidata migliore, affermando sostanzialmente che sarebbe stato meglio se avesse vinto la Polverini. Si tratta di una scelta politica di fondo che esclude qualunque dialogo con i Radicali”. Emma, che non ci sta a passare per una traditrice dopo l’incontro con il presidente del consiglio, spiega che il suo partito è un alleato politico scomodo per il Pd perché “troppo laici per i loro rapporti con il Vaticano e l’Udc, troppo liberali per i loro rapporti con Vendola e con la Cgil, troppo garantisti rispetto alla linea giustizialista di una parte dello stesso Pd e dell’Idv”. “Dal loro punto di vista – prosegue la Bonino – la nostra espulsione politica non è che la devono scrivere a caratteri cubitali, c’è stato detto in tutti i sensi, al di là di una serie di corretti rapporti personali”. E poi la stoccata finale a Bersani e company. “Se Enrico Letta va a cena con Angelino Alfano e lo propone premier è grande politica, se i Radicali in modo ufficiale incontrano in delegazione il presidente del consiglio subito si grida al venduti. Qui nessuno vende niente, in un contesto che ci vede distanti da entrambi gli schieramenti”.