La morte dell’estate. Perdere la vita per una banale, ma fatale, puntura di vespa. Accade di frequente durante la bella stagione ed ogni anno casi del genere destano il panico in tutt’Italia. L’ultima vittima, si spera non solo in ordine di tempo, in provincia di Torino, a Coazze. L’uomo 53enne, è morto all’ospedale San Luigi di Orbassano dove era ricoverato da due giorni.
La vespa lo ha colpito mentre si stava recando al lavoro in bicicletta quando l’insetto lo ha punto. A nulla è servito il ricovero in ospedale, è deceduto dopo due giorni di agonia. Vano anche l’intervento dei medici, lo shock anafilattico provocatogli da quella puntura gli è stato fatale. Il rimedio più efficace per curare gli effetti di una puntura di vespa, e prevenire così lo shock anafilattico, è la somministrazione di adrenalina, e l’iniezione combinata di cortisone e antistaminici. Ma – precisano i medici – sono possibili interventi immediati anche in assenza di farmaci.
La prevenzione. Se un soggetto allergico viene punto, deve essere portato immediatamente al pronto soccorso. Ma, nel frattempo, può fare anche da solo due cose importanti: può cercare di estrarre il pungiglione, ‘grattando’ delicatamente con l’unghia sul punto della puntura ma facendo attenzione a non rompere la ‘sacca’ in cui può ancora esserci del veleno; può disinfettare applicando con del cotone un po’ di ammoniaca; può cercare di rallentare l’assorbimento del veleno, ponendo per esempio del ghiaccio sulla puntura, oppure stringendo un laccio intorno all’arto colpito.
Il parere dell’esperto. Secondo alcuni esperti, poi, coloro che sanno di essere allergici alle punture di vespa o di altri insetti simili (come api, calabroni, conosciuti come imenotteri) dovrebbero sempre avere con sé una ‘penna’ di adrenalina. Si tratta di un auto-iniettore che consente di effettuare rapidamente, in modo efficace e sicuro una iniezione della giusta dose di adrenalina. L’adrenalina è infatti in grado di salvare la vita in casi di questo genere, ma solo se somministrata nella giusta quantità (1 mg portato a 10 ml con soluzione fisiologica).