Simoncelli è tornato a casa. Non sorridente e pieno di vita, come tutti lo ricorderanno, ma immobile, all’interno di una bara. Il feretro del grande pilota dai lunghi capelli ricci, è atterrato a bordo di un 777 della Malaysia Airlines all’aeroporto di Fiumicino, accolto dalle lacrime della donna della sua vita e dagli sguardi pieni di dolore dei familiari
Il volo, proveniente da Kuala Lumpur, è arrivato all’aeroporto Leonardo da Vinci alle 6:10. Appena sbarcati dall’aereo, il padre di Marco Simoncelli, Paolo, visibilmente provato dal dolore, in lacrime, e la fidanzata del pilota, Kate, sono stati accolti dal presidente del Coni Gianni Petrucci. Con loro c’era anche il suo amico e collega Valentino Rossi.
Molti dei lavoratori dello scalo romano si sono avvicinati al feretro, avvolto in un pallet a sua volta coperto da una rete, toccandolo e facendosi il segno della croce.
La bara, scortata da auto delle forze dell’ordine, alle 6:40 è stata quindi trasferita dalla pista fino all’area merci, dove c’è stato l’espletamento delle formalità doganali. E’ passata poi nella stanza del deposito salme, dove sul muro è stato adagiato un tricolore, alcune foto del pilota, il numero 58 (suo numero di gara), e la scritta Ciao Sic.
Scene di grande commozione e costernazione in un clima di rispettoso silenzio hanno preceduto anche l’uscita del feretro dall’area della Cargo City: tantissimi operatori aeroportuali si sono spontaneamente stretti attorno al papà di Marco, Paolo, in lacrime, abbracciandolo.
Una ragazza gli ha consegnato un mazzo di fiori bianchi che è stato poi messo nel carro funebre. In lacrime anche gli altri familiari ed amici presenti, e lo stesso Petrucci, che ha reso omaggio, a nome del Coni, anche con una corona funebre. Folta anche la presenza di reporter e operatori televisivi per l’uscita del corteo funebre.Alle 7,32 il carro funebre grigio si e’ diretto a Coriano.’Marco era un grande e non lo dimenticherò mai’: ha detto Rossi, ricordando il suo amico e collega. Apparso piuttosto tranquillo, Rossi, cappello nero con visiera, felpa dello stesso colore e tuta da ginnastica grigia, alla domanda se fosse vero che avrebbe smesso di correre ha risposto: ‘Non l’ho mai detto, probabilmente è stata una dichiarazione fatta soltanto per vendere i giornali’.