Nel calcio, come nella vita, si sogna. Lo può fare una big ma anche una matricola. Nella fattispecie, succede all’Avellino, addirittura prima che inizi il campionato. Perché, ancor prima che parta la cadetteria, gli irpini si ritrovano già a sognare un appuntamento che avrebbe del sensazionale, uno di quelli dal richiamo nobile, dall’eco suadente. Gli uomini di Rastelli, battendo il Cesena grazie al guizzo di Galabinov, si sono guadagnati l’approdo al quarto turno di coppa Italia, dove ci si aspettava di incontrare il Cagliari. Invece, a sorpresa, i sardi sono stati piegati, tra le mura “amiche” del Nereo Rocco di Trieste, da quel Frosinone che lo scorso anno, almeno per la prima parte della stagione, ha conteso ai biancoverdi i vertici della classifica. E ora Avellino e Frosinone si contenderanno una partita dal prestigio indiscutibile, una di quelle che produrranno una caccia al biglietto, una di quelle che farebbero salire la febbre già mesi e mesi prima, una di quelle che mobiliterebbe una intera tifoseria. In palio c’è la Juventus, e non si tratterebbe di una amichevole estiva, ma di una gara ufficiale di una competizione che peraltro, negli ultimi anni, ha riscoperto fascino e autorevolezza. Perché la coppa Italia, ormai, non viene più snobbata, anche le big non la prendono più sottogamba, anzi, più vanno avanti e più diventa una occasione per rendere ancora più entusiasmante una stagione se già lo è oppure per renderla tale in caso di insuccessi in altre competizioni. Ed ecco che la piazza biancoverde si ritrova a sognare prima del previsto, e la sfida contro i ciociari assume una importanza davvero grande, si farà di tutto per imporsi e assicurarsi la sfida con la Vecchia Signora reduce da due scudetti consecutivi, segno di una preponderanza che, in vista del prossimo campionato, alcune antagoniste proveranno a ridurre. Sarebbe un sogno vedere Conte agitarsi in panchina perché un Fabbro ha imbrigliato un elemento a disposizione del suo esplosivo attacco o perché un Castaldo ha impensierito la sua ermetica retroguardia. Si ritornerebbe ai fasti di un tempo, quando per Madama era davvero un’insidia affrontare un Avellino che, con grande dignità, militava nel massimo campionato strappando applausi da tutti e inorgogliendo i propri tifosi. Per il momento è ancora un sogno, perché c’è una partita da affrontare e, guardate un po’ le coincidenze, si sogna di rivivere il glorioso passato d’un tempo passando per una sfida che ricalca un passato recentissimo. Perché, come già scritto, solo lo scorso anno Avellino e Frosinone hanno lottato per approdare tra i cadetti (solo i biancoverdi ci sono riusciti), mentre ora c’è una categoria di differenza tra le due squadre, anche se questo non deve ingannare. Perché i laziali hanno allestito una squadra in grado di puntare alla leadership di un girone più agguerrito che mai, ecco perché non è per nulla scontato che i lupi riescano a spuntarla. Certo è una partita aperta, che si può vincere ma che, per farlo, bisognerà affrontarla come se si stesse già giocando contro la Juventus. Sognando di fronteggiarla…
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