Non lo ammetteranno mai. Ma una lotta intestina per gestire questa delicata fase sull’agibilità di Silvio Berlusconi e il loro futuro politico con l’imminente varo di Forza Italia 2.0 sta facendo venire alla ribalta le lotte intestine del Pdl. Nel partito del Cavaliere falchi, colombe, colonnelli e colonnelle o pseudo tali, in questo delicato passaggio storico-politico per il centro destra italiano, stanno studiando il modo per non perdere il treno della sopravvivenza politica. Tutti si spellano le mani e si riempiono la bocca di paroloni per stare vicini al loro capo e non potrebbero fare altrimenti perché devono proprio a Silvio Berlusconi, come tutti in coro ripetono, la loro permanenza in Parlamento. Ma in gioco non c’è solo la solidarietà verso il capo: c’è soprattutto la gestione del potere nel partito che verrà. Tutti vogliono ben figurare e non vogliono cedere il passo ad eventuali vecchi e nuovi aspiranti. Insomma più o meno è quello che sta avvenendo, ma in modo certamente più eclatante, nel Partito Democratico. A testimoniare l’aria tesa che si respira nel Pdl è il colorito botta e risposta, a colpi di twitter, tra Daniela Santanché e Maurizio Gasparri. Dopo il velenoso ‘cinguettio’ di ieri diretto alle ‘colombe’ del Pdl, la pitonessa prende di mira il senatore, ex An. “Una cosa è certa. Gasparri non morirà mai di troppo lavoro”, scrive la deputata Pdl facendo probabile riferimento ad una battuta di Maurizio Gasparri riportata dalla stampa. Immediata la risposta. “Morire per Berlusconi sì, ma per il Twiga no”, sono state le parole con cui il senatore si riferiva al celebre stabilimento della Versilia che vede proprio nella Santanché una delle sue più celebri frequentatrici. E di sicuro non finirà qua.
Eugenio Bernardo