Continua lo scontro sull’Imu in vista del consiglio dei ministri convocato a fine agosto. La proposta di una service tax lanciata dal ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio, è stata bocciata dal capogruppo del Pdl alla Camera dei Deputati, Renato Brunetta. “L’Imu sulla prima casa va cancellata per tutti, al 100 per cento, nel 2013 e per il futuro. Delrio – dice ai microfoni di Radio Anch’io – poteva anche starsene zitto perché sarà smentito nei prossimi giorni, ha detto delle cose che non stanno né in cielo né in terra”. Per l’economista del Pdl “Delrio non è competente della materia, non conosce la trattativa in corso e dovrebbe lasciare l’argomento ai ministri competenti”. Brunetta ha poi sostenuto che “se il Pd votasse sì alla richiesta di decadenza di Silvio Berlusconi da senatore userebbe uno strumento parlamentare per eliminare un avversario politico e questo metterebbe a rischio la stessa democrazia”.
L’idea di Delrio: esenzione per 70% degli italiani e service tax equa. Non ci dovrebbe essere una cancellazione completa dell’Imu ma una esenzione per il 70% degli italiani meno abbienti. La nuova service tax, che dovrebbe cambiare la tassazione a livello locale, sarebbe data dalla somma della Tares e dell’Imu e dovrebbe costare come un abbonamento annuale ad una tv privata. Il piano del governo, in vista del consiglio dei ministri di fine mese, per ‘rimodulare’ l’imposta sugli immobili comunali è stato affrontato dal ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio al Meeting di Cl a Rimini. L’ex numero uno dell’Anci ha ribadito la ricerca di un “compromesso per mettere insieme Tares e Imu in una unica Service Tax” ma – intervistato da Sky Tg24 – ha sottolineato come allo stesso tempo bisogna “fare in modo che questa nuova imposta municipale venga pagata da coloro che se lo possono permettere, sarebbe paradossale che regalassimo 2 miliardi al 10% delle famiglie italiane più ricche”.
Insomma la strada indicata da Delrio non prevede l’abolizoine totale dell’Imu sulla prima casa perché ‘il Paese non può rinunciare ad 1,5 miliardi di euro’ in questo periodo. “Credo – dice il ministro- che i cittadini facoltosi possano permettersi di pagare 400 euro l’anno, è meno di un abbonamento a una tv privata”. La service tax deve essere “una tassa molto equa, che magari tenda a separare la questione dei rifiuti da quella della tassa immobiliare. Cercheremo di fare in modo che ci siano due componenti, una quella di proprietà e una per gli affittuari, per coloro cioè che usufruiscono dei servizi”. Ma, ribadisce Delrio, questa tassa “deve tornare nella disponibilità dei comuni, deve essere l’imposta con cui i cittadini giudicano come i sindaci spendono i loro soldi”.