Calcolato da scienziati italiani il nostro ”spazio vitale”, ovvero quello spazio davanti al viso che, inconsciamente, non vogliamo sia invaso da chi ci sta di fronte. Si tratta di uno spazio personale di difesa ed e’ diverso per ogni individuo ma mediamente potrebbe essere di 30-40 centimetri. La misura è frutto di uno studio su The Journal of Neuroscience firmato da due italiani, Chiara Sambo e Giandomenico Iannetti, che lavorano al College University di Londra. I due hanno anche calcolato che lo spazio vitale è più ampio nelle persone ansiose che sono più sulla difensiva. ”Si tratta della prima misura oggettiva dell’area circostante il viso che ciascuno di noi considera ad alto rischio”, spiega Iannetti”. E’ diversa da individuo a individuo e per le persone ansiose è maggiore, segno che considerano una minaccia qualcosa o qualcuno che si trovi a una distanza maggiore rispetto a quella considerata pericolosa per i non ansiosi. Per calcolare lo spazio vitale, spiega all’Ansa l’esperto, ”abbiamo misurato una risposta involontaria di difesa, il ‘riflesso di ammiccamento’ (cioè la chiusura degli occhi) indotto dalla stimolazione elettrica della mano del volontario”. Gli esperti hanno misurato l’intensità di questo riflesso a diverse distanze tra volto e mano e visto che esiste una certa distanza in cui la risposta allo stimolo aumenta improvvisamente. Questa distanza rappresenta il confine dello spazio vitale. ”Il confine di questo spazio – spiega – ha una posizione variabile da individuo a individuo. La media del nostro gruppo è intorno ai 30 cm, ma a livello individuale varia fra 4 e 40 cm”. Nelle persone ansiose questo spazio è risultato più ampio. Questo test potrebbe permettere di sviluppare procedure per testare la capacità di valutare i rischi da parte di una persona e la sua velocità di reazione. (fonte Ansa)
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