Matteo Renzi ce l’ha fatta, è riuscito a raccogliere i consensi in Emilia Romagna che ormai è dalla sua parte. La prova del nove è stata superata ieri sera durante la Festa dell’Unità. “Io non mi sono candidato per prendere il partito, ma per restituirvi il partito”, ha detto il rottamatore che ha dalla sua anche la benedizione di Franceschini. Il comizio di Renzi è stato seguito dai vertici locali del Pd: in prima fila il sindaco di Bologna, Virginio Merola, il segretario provinciale Raffaele Donini e quello regionale Stefano Bonaccini. “La prossima volta si va all’arena. Non è colpa mia se siamo qua” ironizza Renzi dopo le polemiche scoppiate nei giorni scorsi sulla mancata concessione dello spazio riservato ai comizi dei segretari e ai concerti. “Mi hanno detto che c’è chi è arrivato alle quattro per ascoltarmi… deve avere qualche problema”. E dopo le battute il primo cittadino di Firenze annuncia i punti programmatici della sua campagna elettorale in vista del congresso e delle possibili primarie. “Dobbiamo recuperare dei punti” e prendere “il voto dei delusi del centrodestra e dei 5 stelle” per vincere. “Sono vent’anni che i problemi sono sempre gli stessi: cambiano le facce, ma i problemi sono sempre quelli”. “Sogno un Pd che smetta di chiedere la linea a Roma ma che parta da chi lavora sul territorio, dai sindaci e non da quelli che pensano di essere superburocrati”. Infine conclude Renzi: “C’è bisogno che il Pd non faccia per l’ennesima volta una polemica interna” perché da troppi anni “siamo abituati a caratterizzarci sulla base delle correnti, delle componenti”.
Tags emilia romagna Festa dell'Unità Bologna Matteo Renzi pd Progetto Italia teresa santillo
Riprova
Santalucia lascia l’Associazione Nazionale Magistrati
Giuseppe Santalucia, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, ha spiegato in un’intervista al Corriere della Sera, le …