Crisi di Governo, Alfano tranquillizza Napolitano: il cav non ‘tradirà’

“La fiducia del presidente Napolitano è ben riposta nel presidente Berlusconi che è il leader politico che da due anni sostiene governi che non sono guidati nè da lui nè da esponenti del Pdl”. Queste le parole di Angelino Alfano che, parlando del Governo Letta sottolinea come questo sia stato fortemente voluto da Berlusconi.

Una crisi del governo in questo momento storico sarebbe deleteria, ma il Capo dello Stato Giorgio Napolitano si dice fiducioso in Berlusconi, e nelle sue ripetute dichiarazioni di sostegno al governo Letta. E’ quanto rende noto il Quirinale, secondo cui il capo dello Stato non sta studiando o meditando il da farsi, nel caso in cui venga aperta una crisi di governo.

Del resto, il presidente della Repubblica ha già evidenziato che l’insorgere di una crisi precipiterebbe il paese in gravissimi rischi.

Di tutt’altra opinione il presidente dei senatori Roberto Schifani. Intervistato da Radio Anch’io ha espresso dubbi notevoli sulla tenuta dell’esecutivo: “l’inizio della discussione nella Giunta delle elezioni, dove non si è trovato un’intesa neppure sul calendario dei lavori è stato pessimo. Vedo l’avvicinarsi della crisi. Andiamo verso il countdown che determinerà irreversibilmente scelte politiche”. Schifani si augura “come tutti gli esponenti del Pdl che il governo vada avanti, ma non dipenderà da noi, dipende dalla responsabilità del Pd”.

”Tutto il gruppo del Pdl al Senato – ha assicurato- è compatto, ieri abbiamo discusso per due ore, ci siamo ritrovati tutti nella volonta’ di mantenere l’unità, pronti a battaglie anche di opposizione. Ma se il governo cade non sarà per responsabilità del Pdl ma di chi arroccandosi su posizioni politiche anteporrà questi interessi all’interpretazione di una norma – la legge Severino – che necessita di approfondimenti”.

“Il Popolo della libertà – ha ribadito Schifani – è pronto ad andare all’opposizione, lo ha già fatto nel 2006 e continuerà a fare la sua parte. E poi un governo raccogliticcio, un governo d’aula sarebbe il male del Paese perché privo di coesione politica, privo di programma e non troverebbe un’intesa su nulla. Sarebbe meglio tornare alle urne”.

Nel frattempo, continua il pressing sul Partito democratico. “Il Pd ha oggi una occasione straordinaria di convincere quelli come me che i sospetti che sia il braccio politico di questa parte malata della magistratura sono infondati” afferma la parlamentare del Pdl e responsabile dell’organizzazione del partito, Daniela Santanchè. Più diretto Renato Brunetta, capogruppo del Pdl alla Camera dei deputati. “Il Partito democratico gioca con la vita del senatore Berlusconi per eliminare un avversario politico attraverso la via giudiziaria. Beh, il Partito democratico si assumerà una grandissima responsabilità nell’aprire la crisi della coalizione e la crisi del governo. Sarà colpa del Partito democratico”.

A sancire lo strappo del Pdl dovrebbe essere un videomessaggio registrato mercoledì da Berlusconi e che, assicura Santanchè, è pronto e ”assolutamente imminente”.

Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, in conferenza stampa al G20 di San Pietroburgo, però lancia un monito: “L’incertezza politica è un fattore negativo” che pesa sulla ”ripresa della fiducia sulla capacita’ di crescita economica”. “Personalmente – ammette – speravo che questa fosse una cosa del passato”. Invece, conclude, “purtroppo i focolai di incertezza politica a livello nazionale e internazionale sono sempre dietro l’angolo”.

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