La crisi, e la Troika, ad Atene non risparmiano nemmeno i 900 atleti che per meriti sportivi hanno, o per meglio dire avevano, un posto fisso nell’amministrazione pubblica ellenica. A darne l’annuncio è stato il neo ministro delle Riforme, Jyraikos Mitsotakis, dopo l’incontro con le Federazioni Olimpiche greche. Abolita, quindi, la legge 2725/99 che prevedeva un compenso per i greci che si sono distinti per meriti sportivi, sono ora finiti in liste di mobilità come semplici dipendenti. Tale provvedimento è stato intrapreso dato che Atene, per poter usufruire dell’ultima tranche di aiuti, ha promesso di licenziare 15mila dipendenti statali entro la fine del 2014. A scendere in campo in difesa dei simboli dello sport ellenico è stata la sinistra radicale di Syriza: “Noi siamo contro i tagli al pubblico impiego in assoluto – ha scritto in una nota il principale partito d’opposizione – Ma i Campioni olimpici a maggior ragione sono dipendenti diversi dagli altri e questo è un modo di dividere gli atleti per far tacere le voci di dissenso”.
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