Mancano poche ore allo scontro finale tra gli uomini del Cavaliere ed il Pd all’interno della Giunta Parlamentare che dovrà decidere circa la decadenza dalla carica di parlamentare di Silvio Berlusconi.Gli scenari che si profilano al’orizzonte sono tutti a tinte oscure,perche in caso di voto sfavorevole i risvolti potrebbero essere molteplici ed imprevedibili .Nell’attuale ordinamento, il voto anticipato suppone l’impossibilità che si formino maggioranze parlamentari alternative in grado di assicurare la fiducia al nuovo governo ed allo stato non si può escludere il formarsi di una maggioranza anche se molto risicata.Di fronte ad una simile eventualità già s’incomincia a parlare di traditori e venduti ,ma per questa pratica disdicevole il nome più appropriato è “trasformisti”.
Se questo potesse portare ad una nuova stagione di riforme tali da condurre il nostro paese fuori dalla crisi economica e sociale da cui è strangolato ,sia il benvenuto, ma c’è da chiedersi se sia augurabile un governo costretto a reggersi grazie a qualche transfuga del PDL più qualche grillino di risulta e magari con il voto dei neo eletti senatori a vita .Un simile scenario esprimerebbe ancor meno energia politica dell’attuale strana coalizione;non solo avrebbe il PDL contro ma anche lo stesso PD soprattutto a guida Renzi che non potrebbe più rottamare nessuno,cosa non molto congeniale alla sua azione politica,quindi ad una simile maggioranza non resterebbe altro da fare che procedere ad una rapida riforma elettorale e portare il Paese al voto anticipato,abbandonando
così ogni proposito di riforma per il Paese. Il che sarebbe poco e scellerato tenuto conto dello stato in cui versa l’Italia e dalle continue reprimende che quotidianamente ci vengono dall’Ue e dagli altri organismi internazionali.In realtà proprio la stretta di di questi giorni dimostra che l’Italia ha bisogno di un lungo respiro e di prospettive certe e non di continui stop posti da questa o quella parte politica,con inevitabili riflessi negativi sui mercati finanziari e sulla stessa tenuta del Governo.Non è escluso che l’esecutivo Letta sappia indicare la strada maestra da seguire se supererà la prova che lo attende nelle prossime ore, nel qual caso allora le forze politiche di maggioranza dovranno procedere esse stesse ad una ridefinizione del loro profilo politico ed istituzionale .Ma se così non fosse e ci fosse la crisi,meglio tornare alle urne che formare un Governo senza spina dorsale,allora saranno gli italiani ad indicare finalmente la strada per una nuova stagione politica ed istituzionale