Decadenza Cav, Buemi: Ecco come si può evitare il muro contro muro in Giunta

“Penso che in queste ore siano in atto alcuni tentativi per eliminare degli elementi per evitare lo scontro. Occorre vedere cosa succederà nelle prossime ore e valutare le carte che arriveranno in Giunta”. Il senatore Enrico Buemi, membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari, che tra poche ore sarà chiamato a decidere sulle sorti di Silvio Berlusconi, non chiude le porte del dialogo. Uno spiraglio, per evitare una crisi di governo, potrebbe ancora esserci. Ma occorrono delle “aperture anche dal centro destra”. Il pallino, secondo l’esponente del gruppo delle Autonomie di Palazzo Madama, resta nelle mani del relatore Augello. E spiega il perché. “Se la situazione resta quella già vista nella prima riunione della Giunta, se continua quel muro contro muro probabilmente si andrà al voto sulle pregiudiziali”. E l’esito sarebbe scontato: i numeri danno ragione al Pd e si potrebbe aprire una crisi di governo. Ma, ed ecco quella che potrebbe essere la novità della giornata, “se il relatore Augello modificherà la relazione accogliendo alcuni suggerimenti – spiega Buemi – allora si potrebbe arrivare anche ad una discussione di merito” ed evitare “il voto sulle pregiudiziali”. “Altrimenti, – ripete il senatore – se si dovesse verificare una completa chiusura, un continuo muro contro muro non escludo che si arriverà al voto sulle pregiudiziali e i numeri in Giunta sono noti”. Nel caso dovesse passare la linea del Pd-M5S, il relatore “Augello, essendo bocciata la sua relazione, dovrebbe dimettersi, verrebbe nominato un nuovo relatore e si potrebbe riavviare il tutto”. Le diplomazie di Pd e Pdl starebbero in fermento anche se a leggere le dichiarazioni dello stato maggiore del Pdl, nel caso di un voto contrario alla linea del partito, si dovrebbe arrivare alla rottura della maggioranza delle larghe intese. “Gli esponenti del Pdl hanno messo gli elmetti bisogna vedere se sono veramente intenzionati ad utilizzarli”, dice il senatore. E lo si saprà tra poche ore. Questo però non significa la fine per Enrico Letta. Il premier potrebbe continuare a presiedere un nuovo esecutivo supportato da una nuova maggioranza. “Da quanto si legge non escludo – dice Buemi – che al Senato, nonostante il Pdl dovesse rompere il patto di governo, potrebbe nascere una nuova maggioranza” per un Letta-bis. L’esponente delle Autonomie fa riferimento all’apporto di Sel e soprattutto al nutrito gruppo di senatori del M5S pronti a dare l’appoggio ad un nuovo esecutivo. Sulla durata di questa nuova compagine governativa il senatore non si esprime. “Potrebbe essere un governo di scopo per l’approvazione di pochi provvedimenti o di largo respiro. La durata dipende da tanti aspetti che ora non possono essere ipotizzabili”.

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