La finanziaria d’agosto prevede che a partire dal mese di Dicembre 2011 vi sia la liberalizzazione dei servizi pubblici via mare. La liberalizzazione dei servizi pubblici non in linea potrebbe però provocare un vero e proprio caos per i canali di Venezia, soprattutto a causa di taxi, barche a noleggio e gondole che potrebbero intasare le acque veneziane. Il decreto fissa delle specifiche esclusioni, che purtroppo riguardano solo i mezzi su gomma e non quelli, come a Venezia, che solcano la laguna. Il sindaco Giorgio Orsoni e l’assessore municipale Ugo Bergamo, come riportato dai giornali locali, hanno scritto ai ministri competenti sollevando appunto il problema di tale liberalizzazione. Il primo cittadino, nella missiva al premier ed ai ministri Matteoli e Tremonti, sottolinea : “Il mantenimento delle attuali restrizioni al traffico acqueo é espressamente finalizzato alla salvaguardia di Venezia dal moto ondoso”. L’assessore Bergamo invece spiega : “La liberalizzazione sarebbe drammatica. Siamo davvero preoccupati, le ricadute sarebbero gravissime, il traffico acqueo è già al collasso, cosa potrebbe accadere se chiunque potesse circolare in città?”. Ed aggiunge : “Tecnicamente devono capire al governo se inserire la deroga nel decreto sviluppo o fare un decreto della presidenza del Consiglio dei ministri ad hoc, spero entro la fine del mese”. Bergamo però fa capire che dallo stesso governo sono giunti segnali di apertura. Nota positiva questa perché se così non fosse a Venezia ci sarebbe un vero e proprio caos. È stato infatti calcolato che solo le gondole passerebbero da 425 a 605, poiché 180 gondolieri hanno già passato l’esame ma lavorano come sostituti perché senza licenza.
G.S.