Il tribunale di Bari ha ordinato il sequestro di beni mobili ed immobili ai danni di Raffaele Di Palma, 60 anni, pluripregiudicato di Gravina in Puglia. L’uomo ha precedenti penali per associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata all’estorsione, al traffico di sostanze stupefacenti, omicidio e usura. I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito stamane il sequestro.
I sigilli sono stati apposti a immobili siti a Bari e Turi e a conti correnti per un valore di 20 milioni di euro. Quella di Gravina è ritenuta dagli inquirenti un’organizzazione malavitosa di stampo mafioso, fortemente radicata sul territorio, capace non solo di resistere ai continui arresti operati dalle forze dell’ordine nel corso degli anni (su tutte le operazioni antimafia ‘Gravina’ e ‘Canto del cigno’), ma anche di disporre di ingenti quantitativi di denaro che vengono riciclati attraverso o societa’ finanziarie o societa’ edilizie costituite appositamente o attraverso l’acquisto di lussuosi beni mobili e di prestigiosi immobili. Un patrimonio che la Procura Antimafia di Bari sta cercando di attaccare senza sosta proprio per sottrarre beni ai clan malavitosi. Nel corso di quest’anno sono ben quattro i provvedimenti di sequestro preventivo operati nei confronti del clan che fa capo a Raffaele Di Palma, ritenuto dagli inquirenti contiguo ai clan Mangione, Gigante e Matera.