Kenya, blitz finale: uccisi due miliziani

Attacco finale al commando armato che da sabato è asserragliato nel centro commerciale Westgate di Nairobi.  Diverse le vittime, 69 secondo alcune fonti, mentre i dispersi, che potrebbero esser stati presi in ostaggio, sarebbero 63.   Diverse esplosioni  si ripetono da questa mattina, mentre tre deflagrazioni più potenti sono state seguite dal levarsi di un’alta colonna di denso fumo nerastro: secondo fonti riservate delle forze di sicurezza, sarebbe stato aperto un varco nel tetto per poter penetrare dall’alto.

Notizia che il ministro dell’Interno kenyota, Joseph Ole Lenku, non conferma,  sottolineando invece  che altri due miliziani sono stati uccisi e parecchi altri feriti nel corso della nuova offensiva. I prigionieri sarebbero stati già evacuati quasi totalmente, ma non si sa quanti ne restino nelle mani degli assalitori, i quali si sarebbero adesso concentrati in uno dei supermercati situati nella struttura.
Sarebbero tutti uomini, ha precisato Lenku, ma alcuni indosserebbero indumenti femminili. Sembrerebbe quindi smentita la presenza nel complesso, con un ruolo di comando, della cosiddetta ‘Vedova Bianca’: Samantha Lewthwaite, 29 anni di cui undici da fedele musulmana dopo la conversione all’Islam, cittadina britannica, così chiamata perché era sposata con Jermaine Lindsay, uno degli autori degli attentati a Londra del 7 luglio 2007. I morti accertati tra i civili, ha precisato il ministro riducendo il bilancio delle vittime, sarebbero 62 ma almeno altrettanti sarebbero i dispersi, ostaggi compresi.
Le autorità del Paese africano hanno probabilmente deciso di rompere gli indugi, facendo tra l’altro allontanare dal sito giornalisti e operatori, dopo che su Twitter era apparso il minaccioso annuncio del portavoce del gruppo jihadista somalo al-Shebab al-Mujaheddin, sceicco Ali Mohamoud Rage, a detta del quale i compagni sono stati “autorizzati a intraprendere azioni contro i prigionieri, nel momento in cui si trovassero sotto pressione”: in altre parole, a eliminarli in caso di sconfitta imminente. I guerriglieri coinvolti nella clamorosa incursione non proverrebbero comunque soltanto dalla Somalia, ma avrebbero differenti nazionalità.

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