“ Basta con il ‘lavoro schiavo’”. Il monito, arriva da Papa Francesco, che nel messaggio in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, in programma il 19 gennaio 2014, ha denunciato “il rifiuto, la discriminazione, i traffici dello sfruttamento, del dolore e della morte. A destare preoccupazione – scrive nel messaggio – sono soprattutto le situazioni in cui la migrazione non è solo forzata, ma addirittura realizzata attraverso varie modalità di tratta delle persone e di riduzione in schiavitù”.Quindi il pontefice ha puntato il dito contro una realtà diventata in Italia “moneta corrente”. “Tuttavia, ha aggiunto Bergoglio, nonostante i problemi, i rischi e le difficoltà da affrontare, ciò che più anima tanti migranti e rifugiati è il binomio fiducia e speranza; essi portano nel cuore il desiderio di un futuro migliore non solo per se stessi, ma anche per le proprie famiglie e per le persone care”.
“Non tutto è perduto, la speranza deve sempre rimanere accesa, avverte il Papa, perché è possibile costruire ‘un mondo migliore’. “Questa espressione – avverte – non allude ingenuamente a concezioni astratte o a mete irraggiungibili, ma orienta piuttosto alla ricerca di uno sviluppo autentico e integrale, a operare perché vi siano condizioni di vita dignitose per tutti, perché trovino giuste risposte le esigenze delle persone e delle famiglie, perché sia rispettata, custodita e coltivata la creazione che Dio ci ha donato”.