“Nessuno potrà fermare un’opera che è stata decisa da uno Stato sovrano, consultando le comunità locali”. Linea dura del il vicepremier Angelino Alfano, che arrivando al cantiere della Tav di Chiomonte, ha sparato a zero contro i metodi ‘poco ortodossi’, di chi da sempre si oppone alla realizzazione della Tav: “Non sarà consentito a nessuno di interrompere con la delinquenza e la violenza quest’opera che è già cominciata. Siamo qui a difendere l’opera, a difendere le maestranze, perché questa è un’opera che darà sviluppo non solo a questa terra ma all’intero Paese”.
Il ministro, insieme al capo della Polizia, Alessandro Pansa, al presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, al neo prefetto di Torino, Paola Basilone e al presidente della Provincia, Antonio Saitta, ha visitato il cantiere e la grossa fresa che, già posizionata nella galleria,a metà ottobre inizierà lo scavo del tunnel geognostico della Maddalena.
“Sono a completa disposizione di tutti i sindaci che vogliono incontrarmi, non solo a Roma ma anche qui a Torino in Prefettura”, ha detto Alfano a chi gli riferiva la delusione di alcuni amministratori della Valle per non averlo potuto incontrare oggi. “Chiederò al neo prefetto di organizzare un incontro”, ha annunciato il ministro.
Mentre il commissario di governo, Mario Virano ha sottolineato come “la Tav non interessa più in quanto tale ma è diventata il simbolo dell’antagonismo internazionale. Esiste il rischio di una deriva paraterroristica”.