Berlusconi non molla. In un week end in cui il Pdl sente su di se il peso di un imminente crisi di governo, il Cavaliere non abbassa i toni e nella memoria difensiva depositata in Senato, chiede la ricusazione di alcuni membri della giunta del Senato che deve decidere della sua decadenza. Nel testo, come rende noto l’Ansa, si chiedono le dimissioni dei senatori che hanno già espresso una posizione e, in subordine, la sospensione del giudizio e la ricusazione.
“E’ fatto notorio che la quasi totalità dei componenti” della giunta per le autorizzazioni del Senato, “e ciò che è ancor più grave in particolar modo proprio il relatore, hanno già ampiamente anticipato il proprio parere sull’esito del giudizio che andranno a esprimere nella camera di Consiglio”. E’ quanto scrive Silvio Berlusconi nella memoria (cui allega rassegna stampa), con la quale chiede le dimissioni di dieci membri della giunta: tutti senatori di Pd, Sel e M5s. Berlusconi porta alcuni esempi: “Il senatore Casson (Pd) non solo già anticipava che voterà per la decadenza, ma negava il ruolo di terzietà della Giunta”, elenca il Cav. “Addirittura il Movimento 5 Stelle ha prospettato più volte una posizione comune di tutto il gruppo a favore della immediata decadenza, sottolineando quindi trattarsi di una decisione politica”. E ancora, vengono citati Pezzopane (Pd) e Pagliari (Pd). Berlusconi si appella al giusto processo, visto il carattere “giurisdizionale” della giunta, e osserva che “in linea astratta” anche chi si sia espresso in suo favore viola il principio di terzietà. Ma “è evidente”, scrive, che altri e non lui hanno eventualmente interesse a rilevarlo. Poiché non è possibile sostituire i membri della giunta, Berlusconi chiede dunque le dimissioni dei componenti “che hanno già espresso il proprio convincimento, in particolare i senatori Stefano (Sel), Pezzopane (Pd), Buccarella (M5S), Casson (Pd), Crimi (M5S), Cucca (Pd), Fuksia (M5S), Giarrusso (M5S), Pagliari (Pd), Moscardelli (Pd)”. Il passo indietro permetterebbe, sottolinea, “la formazione di un collegio giudicante quantomeno apparentemente imparziale”. “In via subordinata”, la soluzione proposta è la sospensione del giudizio sulla decadenza e l’invio degli atti “alla giunta per il regolamento” del Senato, perché “si provveda a regolamentare la possibilità di astensione e ricusazione nonché di sostituzione ai fini di un giusto processo”.
Napolitano: “No a continue campagne elettorali”. Governo sull’orlo del decollo. La minaccia di dimissioni di massa del Pdl ha incrinato le larghe intese, al punto che Letta si è detto pronto a chiedere la fiducia. E oggi da Napoli, il Capo dello Stato ha invitato gli italiani a non perdere la fiducia nel Governo. Le Quattro Giornate di Napoli ”ci debbono dare convinta fiducia in quel che di qui può ancora venire – nelle critiche circostante attuali e nell’incerto prospettarsi del futuro – alla causa comune dell’Italia e dell’Europa”, ha detto il Capo dello Stato. “Non abbiamo bisogno di campagne elettorali a getto continuo – ha detto durante la visita nel carcere di Poggioreale – ma di un Parlamento che discuta e lavori e non che ogni tanto si sciolga”.
Bondi, da Napolitano e Letta sfida e ricatto – “Già il fatto che Presidente del Consiglio e Presidente della Repubblica concordino una linea da seguire dopo il gesto etico e civile assunto dai parlamentari del Pdl, rappresenta un atto di sfida e di ricatto piuttosto che di rispetto e di comprensione di fronte a una testimonianza che avrebbe dovuto essere riconosciuta nelle sue motivazioni profondamente democratiche”. Così Sandro Bondi, senatore e coordinatore Pdl. “L’iniziativa concordata di Napolitano e Letta è un’ulteriore umiliazione del popolo dei moderati”, conclude.
Schifani, tutto si lega a chiusura Pd su decadenza – Letta ha avuto “una reazione estremamente forte e forse anche di carattere emotivo” dopo la lettera di dimissioni dei parlamentari Pdl. “Ma dovrebbe sapere come si sono mossi i parlamentari del suo partito in Senato: l’atteggiamento di chiusura totale su qualunque richiesta di riflessione da parte dei miei senatori sulla irretroattività della legge Severino” quanto alla decadenza di Berlusconi. Così a SkyTg24 il capogruppo Pdl Renato Schifani: “Tutto si lega”, dice. “Ascolteremo il messaggio” del premier sulla fiducia.
Monti: ‘Governo deve continuare, ma su basi diverse’ –”Siamo convinti che l’esperienza di governo della larga coalizione, del governo presieduto da Letta possa e debba continuare. Ma sulla base di atteggiamenti molto, molto diversi, più responsabili”: lo ha detto l’ex premier Mario Monti parlando ad una convention di Scelta Civica nel Bresciano.
Intanto questa mattina il senatore Silvio Berlusconi ha depositato presso la segreteria della Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato la propria memoria difensiva. Ne dà annuncio il presidente della giunta Dario Stefàno: “Spero che questa scelta del senatore Berlusconi possa servire a svelenire il clima”, afferma.